4 aprile 2012

libri – DALL’ECOLOGIA ALL’ECOSOFIA


 

DALL’ECOLOGIA ALL’ECOSOFIA

Luciano Valle

Percorsi epistemici ed etici tra Oriente e Cristianesimo, tra scienza e saggezza

Ibis, 2011

 

mercoledì 11 aprile, ore 18, il saggio sarà presentato, a cura di Unione Lettori Italiani presso Palazzo Sormani, sala del Grechetto, via F. Sforza 7, Milano

Nella fase storica attuale, se da una parte sembra imporsi sempre di più nelle priorità delle strategie economico-politiche quella che finora è stata riduttivamente definita “la questione ambientale”, si rivela dall’altra l’inadeguatezza della cosiddetta ecologia empirica. Come pure la conoscenza delle emergenze ambientali, la denuncia delle responsabilità che ne sono all’origine, e la coscienza del gravissimo rischio che esse costituiscono per la sopravvivenza nostra e del pianeta vivente – l'”euristica della paura”, insomma – si rivelano da sole insufficienti a produrre la grande mobilitazione materiale e morale in questo momento necessaria all’umanità.

In questo contesto si inserisce l’ultimo libro di Luciano Valle, filosofo da trent’anni impegnato nello studio, nella ricerca e nella diffusione di una cultura che sia sintesi dialettica tra scienza, tecnica, religione, etica, nuova epistemologia, senso della bellezza, legame empatico con la natura. L’opera si presenta come il primo tentativo, nel nostro paese, di un percorso complesso di cultura ecosofica. Il suo senso è quello di un “abitare con saggezza” ecologica, che assuma come progetto di vita un rapporto di dialogo, di amore e di rispetto per la natura, attraverso una sintesi di teoria e prassi, di teoria ed etica, di scienza e mistica, di Oriente e Occidente, di tradizione e innovazione. L’ecosofia, insomma, come forma di un nuovo umanesimo planetario.

Attraverso un percorso di sintesi tra Oriente, Cristianesimo e pensiero scientifico moderno, l’autore arriva a definire i lineamenti di un’etica ambientale che non sia un “dover essere”, ma sia innanzitutto espressione e risultato di una rivoluzione epistemica, di una nuova concezione del mondo, dell’essere umano e del rapporto dell’essere umano col mondo.

Un’etica fondata sul rapporto della scienza con le grandi tradizioni culturali e spirituali, sulla critica a una concezione strumentale del mondo e sulla rivalutazione della natura-creazione come soggetto “altro” con cui porsi in un rapporto di dialogo. Ed è fondamentale che l’uomo si apra alla conoscenza del reale facendo entrare in scena l'”epistemologia del cuore”. “Cuore” che non si contrappone alla ragione ma, secondo la definizione di Pascal poi ripresa da Bateson, rappresenta una ragione “più larga” capace di mettere in dialogo, sulla scia della riflessione di Einstein, scienza e tecnica con la bellezza del creato.

La struttura complessa dell’opera è testimonianza di una lunga storia. Queste pagine, infatti, non sono il risultato di un lavoro puramente teorico, bensì il frutto di una riflessione che ha accompagnato e ispirato e si è, a sua volta, ispirata a molteplici itinerari di progettualità che si sono come scanditi nel corso di trent’anni.

Dopo averci introdotto al concetto di ecosofia, e avere poi concluso la storia del pensiero ecosofico con il punto sull’attuale dibattito, l’autore ci presenta alcune tra le grandi figure che hanno scandito la maturazione della saggezza ecologica. Il discorso si completa con il capitolo dedicato ad alcune delle forme, tra le più esemplificative, che sostanziano il nostro “abitare con saggezza”.

A questo punto l’attenzione si sposta sui tre grandi percorsi – Cristianesimo, Oriente, moderna epistemologia – la cui sintesi è all’origine della proposta ecosofica dell’autore. A conclusione, un’indagine approfondita chiarisce come la scienza moderna sia stata sempre accompagnata nel suo sviluppo dal contrapporsi dell'”epistemologia del cuore” di impronta pascaliana allo sterile meccanicismo antropocentrico di matrice cartesiana.

Per concludere: c’è bisogno, per l’umanità intera, di acquistare saggezza ecologica. Non ci troviamo di fronte a un’emergenza settoriale – la “questione ambientale” – ma a un punto di svolta verso un cammino in cui le vecchie categorie della modernità, che pure tanti meriti hanno avuto nello sviluppo dell’umanità, non possono più esserci di aiuto. Occorre ripensare dalle fondamenta la presenza umana sulla Terra, operare un’autentica rivoluzione del nostro modo di interpretare le relazioni tra noi e la natura/creazione.

Di questo ripensamento globale, da un ventennio, è tappa essenziale per l’autore – filosofo cattolico con un’impostazione neofrancescana, neoschweitzeriana, neogandhiana – la scelta etica vegetariana, che per lui si configura come un momento tra i più alti della rivoluzione nel modo di pensare, sentire, agire, proposta in queste pagine. Una rivoluzione che deve manifestarsi anche con l’amore e l’empatia per il Creato e le creature non umane. (Marco Di Marco)

 

 

questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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