27 marzo 2012

teatro


 

IDOLI

di Gabriele Di Luca

regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi con Gabriele Di Luca, Giulia Maulucci, Valentina Picello, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

scene Claire Pasquier musiche originali Massimiliano Setti luci Diego Sacchi organizzazione Luisa Supino produzione Carrozzeria Orfeo

 

Testo finalista al Premio Hystrio per la Nuova Drammaturgia 2011

Non è facile creare una mitologia del presente, perché l’immersione di chi racconta in ciò che racconta rischia di falsare le distanze e le proporzioni con un alto pericolo di accecamento e di ricaduta nei cliché, ma questo non è un buon motivo per non provare a farlo. Anzi si tratta di una sfida che, se accolta, può portare a risultati estremamente interessanti e – a tratti – illuminanti. È il caso di Idoli, uno spettacolo dove le caratteristiche di alcune tipologie di uomo e donna contemporanei vengono estremizzate fino a farli assurgere al ruolo di maschere-idoli della contemporaneità.

Certo, in alcuni personaggi o situazioni riecheggia un qualcosa di già sentito teatral-cinematografico, ma questo è semplicemente perché anche altri hanno tentato e tenteranno di creare “mitologie del presente”, e perché la velocità è aumentata a tal punto che anche gli idoli sono rottamati e sostituiti in fretta. Ma questa rapidità che rende fragile ogni terreno su cui si cerca di appoggiare i piedi, nello spettacolo, è assolutamente presente. È il contesto in cui si muovono due famiglie, di età diverse ma accomunate dalle problematiche odierne, di carattere economico e affettivo, che però non sono mai sbattute in faccia al pubblico, ma affrontate con un fine sarcasmo capace di velare una grande malinconia di fondo.

Una donna ha “rubato la nonna” alla madre per farsi dare dei soldi, ma il fidanzato non vuole la vecchia in casa con loro. Si scopre poi che la nonna è già morta, è stata cremata e la refurtiva in realtà non è una persona ma un’urna. Un ragazzo e una ragazza stanno insieme e parlano di sesso senza farlo, perché la ragazza – si capisce dopo – lavora in una chat line erotica. Fraintendimenti ben costruiti e carichi di ironia che fanno sorridere il pubblico e toccano con leggerezza un tema di attuale profondità, e cioè la continua creazione linguistica della realtà, la distanza sempre maggiore – che mette in crisi la stessa possibilità di una corrispondenza – fra accadimenti e narrative con cui li si costruisce concettualmente o anche solo raccontandoli.

I giovani attori/registi/autori della Carrozzeria Orfeo, guidati da Gabriele Di Luca, hanno costruito uno spettacolo che diverte e fa riflettere, riuscendo, senza dare giudizi, con il giusto equilibro fra distacco e empatia, a offrire al pubblico la preziosa immagine di qualche “idolo” contemporaneo.

Teatro Out Off dal 19 al 24 marzo

 

In scena

Al Piccolo Teatro Strehler fino al 5 aprile Santa Giovanna dei macelli di Bertold Brecht, regia di Luca Ronconi.

Al Teatro I dal 29 al 31 marzo La merda, decalogo del disgusto # 1 di Cristian Ceresoli.

Al Teatro Filodrammatici dal 27 marzo al 5 aprile Oscar Wilde, il clown dal cuore infranto, adattamento e regia di Simone Toni.

Al Teatro Franco Parenti dal 27 marzo al 1 aprile Il giocatore, adattamento e regia di Annalisa Bianco.

 

 

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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