20 marzo 2012

LA VOLTA IN CUI LA PARTECIPAZIONE NON È FANTASMA


Da dove cominciare? Dal contenuto o dal metodo? L’incontro tenuto mercoledì 14 marzo nella ampia e prestigiosa sala Alessi di Palazzo Marino è stato un’occasione speciale sia per i contenuti emersi che per il percorso partecipativo utilizzato. E visto l’imbarazzo tra il partire dai progetti che sono stati presentati o dal rapporto tra elettrici e amministratrici, facciamo un passo indietro. Torniamo al 28 settembre dello scorso anno quando la Presidente della Commissione delle pari opportunità, la consigliera comunale Anita Sonego, ebbe l’idea di chiamare a raccolta le donne di Milano su “Milano: come la immaginano, la pensano e la vogliono le donne che ci vivono”. A quell’incontro disse “fate, organizzate, proponete. Senza di voi il nostro lavoro perde consistenza, sono i cittadini e le cittadine i soggetti del possibile cambiamento. Solo assieme a voi, noi amministratori potremo provare a fare di Milano un vero bene comune“.

Le donne di Milano hanno preso sul serio l’invito e hanno costituito dei gruppi individuando tre temi: il lavoro, la salute, gli spazi pubblici e in questi mesi quei gruppi sono prima diventati “i tavoli”, sul lavoro sulla salute e sugli spazi pubblici, trasformandosi poi nel lessico corrente nei “Tavoli di Anita”. In questi cinque mesi ciascuno dei tre tavoli, con una partecipazione di quasi un centinaio di donne, di varie età, formazione ed estrazione, ha prodotto idee e progetti, formalizzati nell’incontro del 14 marzo dove sono stati presentati alla città e alle amministratrici.

L’obiettivo era avere un riscontro immediato stabilendo con la Giunta comunale un rapporto propositivo sul fare e sull’essere rappresentate da rappresentanti che fondano la propria azione su un programma di governo che può arricchirsi cammin facendo, rappresentanti in grado di coniugare la democrazia rappresentativa con la democrazia diretta in un work in progress finalizzato all’obiettivo-nome dell’incontro: “Milano, un bene comune”. Tante le proposte emerse.

Dal Tavolo Lavoro, coordinato da Adriana Nannicini, almeno dieci idee, molte a costo zero: dalla conferenza lavoro delle donne per dare visibilità alle lavoratrici nella città e spessore alle tante forme del lavoro, al curriculum anonimo strutturato per evitare discriminazioni per sesso, età, nazionalità. Dal coworking per la condivisione di spazi al progetto di una Tata per Milano promuovendo un albo comunale di baby sitting qualificato. Dai tre giorni di congedo obbligatorio per i papà dipendenti comunali da usufruire dal giorno del rientro dall’ospedale della madre e del/la neonato/a casa, al tavolo Expo 2015 per le pari opportunità delle imprese femminili di Milano.

Dal Tavolo Salute composto da due gruppi, altre proposte. Dal gruppo delle cosiddette Giardiniere, nato dal presupposto di Milano “Giardino comune”, il suggerimento di estendere i provvedimenti già presi dalla Giunta in tema di traffico per prevenire malattie. Dal gruppo che invece ha posto l’attenzione sui consultori è emersa sia la proposta di una mappatura dei dati relativi alla attività degli stessi per rilanciarli, sia la proposta per una campagna di informazione per far emergere le esigenze personali e familiari sui temi della sessualità, della maternità, delle relazioni e del disagio. Dal Tavolo Salute è stata espressa anche la proposta, sostenuta da Ilaria Li Vigni, di promuovere la costituzione del Comune di Milano come parte civile nei casi di violenza di genere.

Dal Tavolo Spazi ha preso corpo la proposta di una Casa delle donne, corredata da una analisi su esperienze e statuti di Case delle donne di altre città italiane ed europee, con l’indicazione di una gestione da parte di una associazione di primo livello così da garantire la partecipazione più ampia possibile. Molto interesse e partecipazione si è vista tra le amministratrici intervenute in riscontro delle proposte fatte, la Vice Sindaco Maria Grazia Guida, le Assessore Chiara Bisconti, Lucia De Cesaris e Cristina Tajani. Presente anche Francesca Zajczyk delegata dal Sindaco per le pari opportunità e la consigliera Marilisa D’Amico che coordinava gli interventi. E per rendere il senso dell’incontro con una sola immagine, sceglierei quella della Assessora Bisconti che dall’autorevole podio della Sala Alessi si rivolge alla donna che poco prima aveva illustrato la proposta del congedo parentale chiedendole con semplicità il suo numero di cellulare così da mettersi subito all’opera per realizzarlo.

 

Ileana Alesso

 



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