20 marzo 2012

I PALADINI DELLA VITA SLOW


Dopo gli appuntamenti a Milano e New York, Shanghai e Tokyo – tutti luoghi per eccellenza della vita frenetica, dei ritmi innaturali e della fretta contemporanea – anche Londra accoglie quest’anno l’iniziativa della Giornata mondiale della lentezza, dedicandole un’intera settimana all’insegna di Go slow be happy .

All’origine di questo appuntamento, che celebra quest’anno la sesta edizione, c’è lo sforzo organizzativo dell’Associazione ‘L’arte del Vivere con lentezza’, nata a seguito dell’episodio della ‘conversione’ del suo Presidente, Bruno Contigiani, docente di brand enrichment, consulente ed ex manager comunicazione di importanti multinazionali: “Una botta in testa non simbolica, ma molto reale, per un tuffo sbagliato e l’impatto con uno scoglio. Poi l’incontro con una coach che mi ha invitato a raccogliere il segnale e la mia vita è cambiata: ho imparato a non farmi prendere dall’ansia. La frenesia produce scortesia, nervosismo, cattivi rapporti con gli altri… Quando rallenti, lavori meglio e vai in profondità.”

Primo passo per migliorare la vita troppo accelerata di questo manager intossicato dei punti Mille-Miglia e di un gruppo di amici insoddisfatti per le conseguenze dei propri ritmi di lavoro e di vita è stato quello di RALLENTARE: “Non è necessario fermare il mondo e cercare di scendere. Rallentare e riappropriarci del nostro tempo è possibile partendo da gesti anche piccolissimi del quotidiano.”

La tessera onoraria dell’Associazione è stata assegnata non a caso al sociologo Domenico De Masi. teorico del paradigma dell’ ‘ozio creativo’, dell’educazione alla longevità e alla decrescita serena. Testo fondante del movimento del Vivere con lentezza è … e vinse la tartaruga dello scrittore canadese Carl Honorè, che analizza il modus vivendi dell’occidente contemporaneo e suggerisce alternative praticabili per riappropriarci di una lentezza che ci appartiene di diritto.

Dal 2007 il ‘calendario laico’ prevede ormai in più luoghi del pianeta una giornata (il lunedì, il giorno più difficile della settimana) o un lasso di tempo (verso la fine dell’inverno) dedicato alla sensibilizzazione sul valore della lentezza, del take it easy, alla celebrazione del downshifting, del vivere con semplicità.

Tanti appuntamenti in luoghi strategici delle città: vigili della lentezza armati di ‘passovelox’ per misurare l’andatura dei passanti e multare amichevolmente chi cammina troppo veloce, volantinaggio del decalogo dei Comandalenti, itinerari non convenzionali a piedi o in bicicletta, lettura lenta anche di testi-cult come La strategia dell’Orso di Lothar Seiwert. E ancora forum programmatici e appuntamenti gastronomici a cura di associazioni e cultori dei settori Slow Food e Green Life, manifestazioni promosse dalla rete delle Cittaslow, mercati delle produzioni locali a chilometro zero, performance lente come il Tai-chi e molto altro ancora, all’insegna del vivere a un’altra velocità. Per esempio la quotidiana tazzina di caffè alla maniera delle nonne, con la mitica caffettiera napoletana che chiede un po’ di pazienza per poter gustare il nettare scuro e fumante.

Una proposta per la giornata della Lentezza 2012, il prossimo 26 marzo: il digiuno elettronico sulla scorta del test di dipendenza da Twitter, blog e iPad a cui si è sottoposto Beppe Severgnini. Concediamoci di non essere sempre ‘connessi’, spegniamo cellulari e pc, anzi lasciamoli a casa, liberiamoci dallo stress inconscio del dover ricevere informazioni e ci accorgeremo di prestare maggiore attenzione a ciò o a chi ci circonda.

 

Rita Bramante

 

 



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