13 marzo 2012

MILANO – ROZZANO: PROVE DI COSTRUZIONE DELLA CITTÀ METROPOLITANA


Giovedì primo marzo è stato presentato al pubblico il PGT del comune di Rozzano; erano invitati Lucia De Cesaris, assessore all’urbanistica e Pierfrancesco Maran, assessore alla mobilità e all’ambiente, del Comune di Milano e Fabio Altitonante assessore alla pianificazione del territorio della Provincia di Milano. La presenza degli assessori di Milano aveva un preciso obbiettivo politico; cogliere la dichiarazione di volontà dell’amministrazione di promuovere la formazione della Città metropolitana e proporre in quell’occasione gli obbiettivi di scala intercomunale indicati dal PGT di Rozzano come primi elementi concreti di un piano per la Città metropolitana.

Le questioni di scala metropolitana poste dal PGT di Rozzano sono essenzialmente le seguenti. 1. La realizzazione di una rete di corridoi ecologici che integrano il territorio agricolo del Parco Sud al tessuto urbano della città; uno in particolare mette in relazione Rozzano con Milano, lungo il Lambro, da Conca Fallata al Parco dello Smeraldino, con funzioni ecologiche, ambientali, di tutela dell’agricoltura e di fruizione per i cittadini metropolitani, previsto dal Parco Sud come “Comparto di fruizione d”. Altri corridoi ecologici connettono la città edificata ai suoi territori agricoli e a quelli dei comuni limitrofi. Non si tratta di disegni di paesaggio ma di previsioni urbanistiche supportate da procedure attuative. 2. L’estensione della rete del trasporto pubblico su ferro – sia metropolitana che tramviaria – per completare i collegamenti tra Milano e Rozzano, una città che oggi conta 40.000 abitanti e 15.000 posti di lavoro.
3. L’estensione del polo di Milanofiori, unico vero caso di polo di decentramento metropolitano servito dalla MM (dopo vent’anni di lotta dei comuni). Una centralità metropolitana adatta, per accessibilità e qualità del paesaggio, ad accogliere anche funzioni nobili “cedute” da Milano.

Massimo D’Avolio, sindaco di Rozzano e presidente dell’assemblea dei sindaci del Parco Sud ha posto all’attenzione la più vasta questione dei Piani di cintura urbana che coinvolge Milano e i comuni di prima fascia e della Variante generale al PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) del Parco Sud che deve mantenere centrale l’obbiettivo della tutela dell’agricoltura nell’area milanese. Lucia de Cesaris ha colto con chiarezza la questione e ha dichiarato che, chiusa la partita del PGT di Milano, si apre quella del rapporto con i comuni, a partire dalla pianificazione del Parco Sud. Con altrettanta chiarezza si è espresso Pierfrancesco Maran sulla necessità della nuova istituzione metropolitana e sulla opportunità di cominciare a costruirla in concreto, a partire dal Piano “Urbano” della Mobilità di Milano che sarà impostato con un’ottica metropolitana. Anche Fabio Altitonante ha sostenuto che l’area metropolitana non può essere lasciata senza un governo d’area vasta e che la prospettiva è lo scioglimento della Provincia di Milano e la costituzione della Città metropolitana.

Il PGT di Rozzano offre dunque lo spunto per ragionare sul futuro Piano metropolitano e sui suoi contenuti: la rete del trasporto pubblico e la sua integrazione con la grande viabilità nei nodi di interscambio; le aree agricole periurbane (agricoltura polifunzionale di prossimità, parchi, corridoi ecologici, residui di naturalità, ecc); la distribuzione sulla rete del trasporto pubblico dei carichi insediativi e delle funzioni nobili o con forte attrattività. Concetti non nuovi, anche se poco praticati, che si dovranno confrontare, a scala locale con la questione del consumo di suolo resa pressante da decenni di diffusione incontrollata di insediamenti a bassa densità (per mancanza di una buona pianificazione d’area vasta).

Lascio al dibattito disciplinare la definizione di cosa sia “consumo di suolo” (questione non da poco se il consumo di suolo diventa un fondamentale parametro urbanistico) in ogni caso il “consumo di suolo 0” può essere un obbiettivo tendenziale, ma non può essere l’unico parametro per giudicare la qualità della pianificazione. Il PTC della Provincia, approvato di fatto anche dai comuni di centrosinistra, stringe i parametri del consumo di suolo, ma non assume l’opzione zero. Infatti non è detto che si possa raggiungere un assetto metropolitano razionale e ambientalmente sostenibile utilizzando solo aree urbanizzate, a meno che non si sostenga l’impossibilità di riformare l’attuale assetto metropolitano e si decida di ricollocare tutto lo sviluppo futuro nelle aree dismesse concentrate nel capoluogo e nei comuni di antica industrializzazione. La collocazione di nuovi carichi insediativi sulla rete del ferro a scala metropolitana può comportare consumo di suolo, ma aumenta anche l’uso del trasporto pubblico.

I poli metropolitani tuttavia dovranno connotarsi non solo per l’alta accessibilità ma anche per la qualità ambientale. Per esempio il polo di decentramento e riequilibrio metropolitano confermato dal PGT di Rozzano riguarda aree non urbanizzate (ma che il Piano regolatore ancora vigente fino all’approvazione definitiva del PGT, destina all’edificazione) ma con connotati fortemente innovativi rispetto alla pianificazione tradizionale dei quartieri monofunzionali: presenza del trasporto pubblico, mix di funzioni, residenza sociale, due terzi del suolo a verde con un parco agricolo di 640.000 mq (ove è già in corso un esperimento di agricoltura polifunzionale e di gestione ambientale dell’azienda). Funzioni diverse per un bacino d’utenza metropolitano, con una bassa densità territoriale e un’alta densità fondiaria per consumare meno suolo e non sprecarlo.

Ancora la rilevante e giusta attenzione alla misurazione del consumo di suolo ai margini della città non deve però essere motivo per trascurare il destino di vasti territori agricoli periurbani in progressivo degrado ambientale e paesaggistico, spesso abusivamente destinati a usi impropri, come accade in parte dei territori agricoli dei Piani di cintura urbana e dello stesso Comparto di fruizione “d”, in Milano; è invece necessario porsi il problema di quali siano gli strumenti di pianificazione e i meccanismi economici in grado di invertire tale tendenza.

Per esempio a Rozzano le previsioni edificatorie del PGT per i fabbisogni locali sono concentrate su aree interne alla città (per il 70%, su aree di proprietà pubblica), ma i meccanismi attuativi garantiscono la contestuale sistemazione di molte aree periurbane destinate a parco agricolo. Così il suolo complessivamente urbanizzabile previsto dal nuovo PGT è del 60% minore rispetto a quello che ancora si potrebbe urbanizzare sulla base del PRG vigente, con un contestuale incremento degli standard reali da 45 a 58 mq /abitante; una connotazione pubblica del Piano in netta controtendenza alla smobilitazione del patrimonio pubblico e alla marginalizzazione del ruolo dei comuni.

Dunque la vera questione non è la percentuale di consumo di suolo in ciascun comune (il territorio dei comuni è generalmente conformato alla ripartizione delle pievi e delle parrocchie medioevali che poco hanno a che fare con l’attuale assetto metropolitano) ma è se il consumo di suolo, per posizione territoriale delle aree interessate e per le funzioni insediabili, si colloca in un bilancio ambientale positivo (per esempio, consumo di suolo a fronte della riduzione dal trasporto su gomma) o se costituisce un puro fattore negativo indotto dalla necessità di fare cassa (oneri di urbanizzazione ecc.), necessità per altro imposta dalle perverse regole della finanza locale.

La prospettiva della città metropolitana, se intrapresa dal capoluogo, darà al centro sinistra milanese un profilo riformista e di capacità di governo di valore europeo. La pianificazione del territorio sarà la missione centrale della Città metropolitana; per una buona pianificazione non bastano i vincoli, le regole e tanto meno le percentuali; ci vuole un buon progetto di “Piano metropolitano” che abbia una chiara strategia di governo e non solo di tutela dell’esistente e buoni piani comunali che diano risposte ai bisogni sociali, progettino uno spazio pubblico di qualità e integrino alla città il paesaggio agrario. La posizione della nuova amministrazione di Milano fa ben sperare ma per la costituzione della Città metropolitana i tempi stringono: le elezioni provinciali sono ormai vicine.

 

Ugo Targetti

 



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