22 febbraio 2012
Sono quattro le ultime notizie su EXPO2015: quelle sulla Darsena e le vie d’acqua, la firma del Protocollo antimafia, la nomina di Luigi Roth a Commissario del Padiglione Italia e, ma questo è un rumor, la sostituzione del capo progetto.
La manifestazione al Dal Verme del 5 scorso è stata in linea con le precedenti analoghe: una sfilata di bei nomi – qualcuno ha detto belle, alate e poetiche parole – e il governatore Formigoni è stato ampiamente fischiato durante il suo intervento. Uscendo ha dichiarato: “ C’è molta gente che proprio L’Expo non la vuole”. No governatore, forse l’Expo ha ancora moltissimi dubbiosi sull’opportunità di farla, visti i tempi, magari sul come farla ma quei fischi erano per lei, personalissimi, non faccia finta di non capire.
Quanto alla “via d’acqua” – il canale lungo 20 chilometri che dovrebbe portare quel che serve per i laghetti di Expo – abbiamo avuto modo di vederne solo il tracciato. Eppure, visto che qualcuno ha parlato di 170 milioni di spesa, dovrebbe quanto meno esserci un progetto di massima: siamo abituati ad un diluvio di rendering ma questa volta siamo rimasti a bocca asciutta. Quanto sarà largo? Come saranno le sponde? Come sarà sistemata a verde la fascia adiacente? Avrà l’aspetto di un banale canale di irrigazione o sarà paesaggio? Si mormora che in parte sarà intubato. Certo non possiamo aspettarci che per l’Expo lungo l’acqua ci sia un bel filare lombardo di pioppi , piante prodigiosamente rapide nel crescere, ma qualche anno ce lo mettono pure loro. Anche i canali, come tutti i manufatti hanno bisogno di manutenzioni: chi se ne farà carico?
Visto che nessuno ancora ha deciso il destino dell’area, passata la festa dell’Expo, quest’opera e tutte le altre sulle spalle di chi peseranno? Possiamo essere sicuri che dal punto di vista strettamente economico Expo lascerà un buco anche perché, tra le altre cose, proprio alla recente edizione del BIT (la Borsa Internazionale del Turismo) le opinioni degli operatori sull’attività turistica dei prossimi anni non erano certo confortanti tra Paesi in crisi, rumori di guerre e strette fiscali. Qualcuno sta rifacendo i conti di Expo?
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Veniamo al protocollo antimafia. Un documento pieno di buone intenzioni ma che andrà supportato da un’attività di raccolta ed elaborazione di dati tutt’altro che semplice ma soprattutto a rischio di inutilità se non vi sarà un attivo scambio di informazioni tra chi la criminalità organizzata la combatte sul territorio e chi cerca di impedirne il radicamento e la diffusione per via normativa e legislativa. Un’unica grande soddisfazione, Tra i firmatari del Protocollo anche quel prefetto che aveva escluso la presenza della criminalità organizzata in Lombardia.
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Quanto alla nomina di Luigi Roth, cosa possiamo dire? L’Italia è il Paese dei pupazzi sempre in piedi o forse il governatore Formigoni, che lo ha proposto al presidente del Consiglio Monti, doveva sdebitarsi di qualcosa e da noi i debiti si cerca sempre di farli pagare a spese della collettività e forse sentiva raffreddarsi l’atmosfera e voleva un amico ciellino che gli scaldasse il cuore. Certo l’uomo è capace, visto che fare l’elenco dei consigli di amministrazione in cui siede è un’impresa impossibile, ma ad Expo non si era detto e sbandierato che bisognava far largo ai giovani? Per carità non penso ad un neolaureato sfigato ma, visto che la vita si allunga, almeno a un cinquantenne.
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I rumors sui ricambi dell’ufficio di progettazione, se fossero confermati, sarebbero l’ennesima prova che le idee chiare su Expo non le ha proprio più nessuno e mancano solo 1859 giorni all’aperture.
Post scriptum: Giuseppe Sala per tre mesi a mezzo servizio con A2A. Nella bonaccia perfetta delle idee nella quale naviga Expo ci mancava anche questo. A gonfiare le vele solo il vento degli affari?
L.B.G.
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