21 febbraio 2012

NAVIGLI: LA CITTÀ PUÒ CONDIVIDERE?


Alla fine di giugno dello scorso anno si è tenuto un incontro dedicato a “La riattivazione della Darsena e del sistema dei Navigli milanesi” al quale parteciparono alcuni progettisti che si erano già impegnati ad avanzare specifiche proposte progettuali, i rappresentanti di varie istituzioni che ricoprono specifiche competenze di gestione e tutela e di associazioni culturali o di cittadini che manifestano esigenze particolari in relazione all’uso e alla conservazione di questo grande patrimonio.

In quell’occasione proposi di costituire un gruppo di lavoro, a cui aderirono Antonello Boatti, Monica Boldrin, Marco Giachetti, Ivo Cassetta, Renzo Marrucci, Empio Malara, Marco Prusicki, Gianni Cislaghi e Umberto Vascelli Vallara. Avendo questi progettisti portato avanti separatamente, a vario titolo e con differenti finalità, dei progetti riguardanti i Navigli e la Darsena, hanno accettato la mia idea di esaminare e confrontare le loro proposte al fine di comporre un progetto collettivo partecipato e condiviso.

Per tenere adeguatamente conto della sua intrinseca complessità tale progetto è stato concepito in ambito spaziale, a scala urbana e territoriale, e modulato in tre fasi su un arco temporale pluridecennale al fine di porsi realisticamente rispetto all’importanza e onerosità degli ipotizzati interventi finalizzati a restituire alla città e al territorio un patrimonio di enorme valore dal punto di vista paesaggistico, ambientale e funzionale.

Le proposte messe a disposizione dai progettisti riguardano innanzi tutto il settore dei Navigli milanesi che va da Cassina de’ Pomm alla Darsena lungo il tracciato di via Melchiorre Gioia, alla Conca dell’Incoronata Ponte delle Gabelle, via e piazza San Marco, proseguendo lungo l’emiciclo orientale della Cerchia dei Navigli fino a via Conca del Naviglio per approdare alla Darsena. http://www.emiliobattisti.com/studio/eventi/darsena/pdf/Progetto_condiviso.pdf

PRIMA FASE AL 2015

La prima fase (pag.1, planimetria) prevede quegli interventi che si valutano fattibili, in termini tecnici, temporali ed economici, entro la data di inaugurazione dell’Esposizione Universale del 2015. Si basa in larga misura sulla realizzazione del progetto di Umberto Vascelli Vallara “La Cerchia dei Navigli in scala 1:1” che si propone di evocare oltre che celebrare la memoria dei navigli attraverso la realizzazione di grafiche stradali che ne rappresentino la traccia, nella dimensione originaria, lungo il percorso sopra indicato, sia sull’asse di via Melchiorre Gioia da Cassina de’ Pomm fino alla Conca dell’Incoronata/Ponte delle Gabelle (pag. 2, 1a), sia lungo l’emiciclo orientale della cerchia (pag. 2, 1b).

Questo primo intervento potrà essere integrato da un sistema di documentazione visiva della situazione storica pregressa punto per punto lungo il tracciato dei Navigli, utilizzando le attuali fermate dei mezzi pubblici dotate di pensiline e da un servizio informatizzato di notizie storiche accessibile tramite smartphone (pag. 2 1c). Per dare risalto anche in questa prima fase alla concreta presenza dell’acqua, abbiamo valutato opportuno proporre l’attuazione già in prima fase del ripristino della Conca dell’Incoronata/Ponte delle Gabelle (pag. 2, 2) secondo il progetto di Boatti-Malara e della Conca di Viarenna (pag. 2, 3) secondo il progetto di Malara.

Tali interventi sono proposti a integrazione di quello previsto per la sistemazione della Darsena secondo il progetto di Bodin-Rizzatto (pag. 2, 4a) vincitore del Concorso Internazionale del 2004 che abbiamo appreso sarà realizzato, dopo i necessari adeguamenti conseguenti all’annullamento del sottostate parcheggio, tra quelli in programma nell’ambito della Via d’Acqua di Expo 2015. Inoltre, approfittando della dismissione dello scalo ferroviario di Porta Genova, la proposta progettuale rinforza l’attuale carente sistema idraulico introducendo un nuovo raccordo dal Naviglio Grande alla Darsena, parallelamente al tracciato di via Valenza e lungo corso Cristoforo Colombo fino a piazzale Antonio Cantore secondo il progetto Prusicki-Cislaghi (pag. 2, 5)

SECONDA FASE DAL 2015 AL 2025

La seconda fase, che riteniamo debba durare almeno altri dieci anni, (pag. 3, planimetria) comporta la realizzazione di alcuni interventi, a integrazione di quelli della prima fase, finalizzati a rifunzionalizzare il sistema idraulico e ricostruire alcuni tratti dei Navigli milanesi coincidenti con le situazioni di maggior interesse e significato della città storica, luoghi notevoli contraddistinti dalla presenza di importanti monumenti

Un primo è rappresentato dalla riattivazione idraulica e paesaggistica dei navigli in piazza San Marco (pag. 4, 6) secondo il progetto di Boatti-Malara, modulando l’intervento lungo la via omonima e all’incrocio con via Fatebenefratelli in funzione del traffico pubblico e privato che, da qui al 2025, considerati anche i significativi effetti dell’AREA C, potrà ragionevolmente avere minore impatto rispetto alle attuali modalità di accesso al centro storico compreso dentro la cerchia dei Navigli.

Sono previsti anche interventi puntuali di riattivazione idraulica e paesaggistica in corrispondenza della Conca di via Senato (pag. 4, 7), di via Laghetto/Ca’ Granda (pag. 4, 8) e in corrispondenza del Parco delle Basiliche lungo via Molino delle Armi.

Inoltre, subordinatamente alle modalità con cui si provvederà all’adattamento del progetto di sistemazione delle Darsena con particolare riferimento al suo rapporto con piazza XXIV Maggio, si immagina di poter sostituire l’attuale fatiscente edificio del mercato coperto con un’architettura più consona alla definizione spaziale della piazza oltreché a qualificare l’attestamento su di essa della Darsena facendo riferimento al progetto di Monica Boldrin (pag. 4, 9).

Infine si ipotizza di poter realizzare e completare architettonicamente il progetto di una Nuova Darsena secondo la proposta di Prusicki-Cislagni che rappresenta un elemento di innovazione e valorizzazione del contesto di Porta Genova (pag. 4, 10) e di recupero non solo funzionale di quel retroterra rappresentato dai tessuti insediativamente e tipologicamente poco qualificati attestati sulle vie Tortona e Savona.

TERZA FASE OLTRE IL 2025

La terza fase, (pag. 5, planimetria), finalizzata a ultimare gradualmente la riattivazione del sistema dei Navigli milanesi con la realizzazione dei tratti di raccordo tra gli interventi precedenti e il conseguente completamento del sistema idraulico e della sua funzionalità complessiva fino al ripristino della navigabilità.

Il primo tratto è compreso tra Cassina de’ Pomm, lungo via Melchiorre Gioia, fino alla storica conca dell’Incoronata / Ponte delle Gabelle; il secondo dal ponte delle Gabelle alla chiesa di San Marco integrando il bacino già realizzato in seconda fase; il terzo da San Marco a piazza Cavour; il quarto da piazza Cavour a corso di Porta Venezia integrando l’intervento già realizzato della conca di via Senato, il quinto tratto da corso di Porta Venezia a via Santa Sofia integrando gli interventi di via Laghetto / Ca’ Granda e in corrispondenza del Parco delle Basiliche e il sesto e ultimo intervento nel tratto da Santa Sofia alla leonardesca conca di Viarenna già realizzata in seconda fase e collegata con la Darsena.

Con l’insieme degli interventi di terza fase saranno poste le basi per rifunzionalizzare integralmente i navigli sia da punto di vista idraulico che della navigabilità. Sarà infatti possibile attivare certamente una mobilità di tipo turistico e possibilmente anche come trasporto di servizio pubblico a integrazione del servizio ordinario.

La finalità di questo nostro progetto collettivo oltre a porre le basi per uno sviluppo progettuale che si propone di approfondire in modo coordinato, partecipato e condiviso le differenti proposte progettuali in funzione della loro fattibilità, intende nel breve periodo ottenerne la presa d’atto da parte del PGT di Milano in corso di ridefinizione. Perciò, lo scorso 25 gennaio abbiamo avuto un incontro con i tecnici dell’Ufficio di Piano ai quali abbiamo presentato il nostro progetto e siamo stati informati su quali varianti relative al tema dei Navigli la nuova amministrazione intenda apportare al PGT di Masseroli.

Per quanto si possa o meno condividere la scelta di ridiscutere le osservazioni al PGT e provvedere con tale procedura a emendare e integrare lo strumento urbanistico della precedente amministrazione, riteniamo che sulla questione dei Navigli il Sindaco Pisapia e l’Assessore De Cesaris debbano esprimere una determinazione di maggiore impegno ed efficacia. Esaminando le osservazioni presentate dai cittadini non ci è sembrato infatti adeguato, neppure sotto il profilo puramente procedurale, che le controdeduzioni siano espresse con una unica formula preordinata e ripetuta la quale non sembra tener conto del contenuto e delle specifiche proposte di adeguamento della strumentazione di piano avanzate all’interno di ciascuna osservazione.

Infatti, a fronte di dodici osservazioni accolte e di altre tre accolte solo parzialmente, non appare sufficiente limitarsi semplicemente a intervenire sul Capitolo 4 “Il fiume di Milano” del Documento di Piano inserendo, a conclusione del paragrafo 14, il testo seguente: “Il sistema dei navigli possiede dunque un elevato significato paesaggistico, nonché depositario delle espressività storico culturali della città di Milano che devono essere restaurate anche in relazione al raggiungimento degli obiettivi indicati dal Piano Territoriale Regionale d’Area“Navigli Lombardi. In tal senso il progetto “Fiume di Milano” intende promuovere azioni volte a restituire “riconoscibilità” della Cerchia interna dei Navigli quale anello di congiunzione del sistema delle acque superficiali storiche della città mediante una progettualità attenta che sia in grado di verificare sia l’aspetto paesaggistico, sia la fattibilità tecnica e finanziaria relativa alla riapertura, anche solo in parte“.

Nel merito, il fatto che il PGT si proponga di “promuovere azioni rivolte a restituire la ‘riconoscibilità’ della cerchia interna dei navigli...” rappresenta una enunciazione molto limitativa e ambigua in quanto la riconoscibilità in quanto tale, anche se può rappresentare una prima fase significativa del processo di recupero dei Navigli, non ne può costituire certamente il fine ultimo. Ciò anche considerando l’esito del quinto referendum consultivo di indirizzo che richiede espressamente che il Comune “proceda gradualmente alla riattivazione idraulica e paesaggistica del sistema dei navigli milanesi sulla base di uno specifico percorso progettuale di fattibilità” di cui il nostro progetto partecipato e condiviso che abbiamo consegnato al Comune rappresenta una concreta proposta operativa.

Riteniamo infatti che la rinuncia a qualunque indicazione di una strumentazione urbanistica di tipo conformativo pregiudichi in prospettiva ogni ipotesi di concreta riattivazione dei Navigli all’interno del territorio comunale. Questione di cui dovremo tornare a interessarci a più presto e comunque prima che si concluda la discussione sulle osservazioni al PGT.

 

Emilio Battisti

 

 

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti