14 febbraio 2012

Scrivono vari 15.02.2012


Scrive Gianfranco Stella a Massimo Cingolani – Condivido l’articolo, purtroppo ho 83 anni, ma ho combattuto sempre per quelle bandiere, credo ci si debba impegnare, molto, ma, molto di più, per attivare i giovani. Sono pronto a offrire € 1000 per una azione specifica condotta da giovani. È possibile?

Scrive Tiziana Gatti a Massimo Cingolani – Dell’articolo di Cingolani mi è piaciuto il riferimento storico; Berlusconi è senza dubbio Salandra ma, Bersani non è certo Turati e Fini è forse Giolitti? E Monti chi è, Diaz? Battute e umorismo a parte mi sembra che il pessimismo sul futuro sia motivato. Un altro aspetto che voglio sottolineare che è presente anche nell’articolo di Antoniazzi è il ruolo del presunto partito di riferimento della sinistra: il PD, sempre più partito con poca democrazia interna, i cui elettori sono chiamati a partecipare a qualche “primaria” con i nomi indicati da Roma o in qualche salotto. Quando un partito si identifica solo con gli eletti, senza un congresso, è inutile avere iscritti con dei diritti, basta avere “soci sottoscrittori” come a una bocciofila, anche se forse lì si trova la democrazia. Mi sembra ovvio che per sicurezza io non ho rinnovato la tessera del PD.

Scrive Mario Ricci ad ArcipelagoMilano – Scrivo questo commento perché credo sia stata un’occasione sprecata l’aver lasciato cadere i temi al cuore del dibattito innescato nelle scorse settimane sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano” da Marco Belpoliti e sul “Corriere della Sera” da Gianni Biondillo (proseguito poi con parecchi interventi di altre prestigiose firme), a proposito del progetto sull’area ex-Enel di Milano. Questo dibattito non avrà evidentemente nessun effetto sulle sorti dell’area in questione, e il progetto verrà realizzato presumibilmente senza grandi aggiustature. Si doveva evidentemente guardare oltre le polemiche contingenti, che mi sembrano a questo punto superflue (e dal tono, se mi permettete, un poco populista), sulla conservazione o sostituzione dell’edificio ex-Enel o quelle che riguardano il ri-affidamento di questo incarico.

Ciò che lascia perplessi, invece, è che non si sia colta l’occasione per riaprire un dibattito più generale, e per questo più impegnativo perché in qualche modo rivolto al futuro, che possa superare un pensiero della contingenza sempre più rivolto verso quella dimensione dell’’emergenza, che così fortemente ha caratterizzato le nostre Istituzioni negli ultimi anni. Quale? Quello che riguarda “l’estetica della metropoli”, e una definizione condivisa di “paesaggio metropolitano”. Basta infatti osservare con quale insistenza ricorre il termine “bellezza” negli scritti e nei commenti che hanno animato questo dibattito, sui giornali e sui blog, per convincerci della pregnanza di questi temi, estremamente soggettivi, oggi, e pericolosamente ambigui. L’alternativa è, superare la specificità di questo caso (come ce ne sono tanti), e impegnarsi in una elaborazione tutta culturale che veda nell’estetica della città una dimensione condivisa e condivisibile. Il testo completo in cui spiego la mia posizione, è leggibile in; http://marioricciarch.wordpress.com/ e, in forma ridotta, in un commento al testo di Belpoliti sul Blog curato da Biondillo per “Nazione Indiana: http://www.nazioneindiana.com/2012/02/08/costruire-il-bello/)

Scrive Giampaolo Evangelista a proposito di “casa” Buongiorno, volevo dirvi che sono totalmente d’accordo con l’articolo “MILANO, LA CASA: 60 ANNI DI ERRORI”. Una grande verità (non solo milanese) di cui si parla poco. Complimenti

Scrive Clara Lecchi ad ArcipelagoMilano – Abito a Crescenzago ma scusate qui le auto (come in tutta la città) sono ancora le padrone ahimè indiscusse delle strade basta vedere il parcheggio selvaggio anche nell’isola pedonale di via Berra! Dove sono le vie destrutturate?

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti