31 gennaio 2012

PROBLEMI MILANESI: UN FORUM E VIA?


La maggior parte dei cittadini che abitano nei quartieri di degrado ed esclusione, di proprie-tà ALER o del Comune, non conoscono con esattezza il significato della parola “Forum”. Qualcuno fra i più informati dice: Forum? Mah, sarà un congresso. Più spesso, se tu chiedi, la risposta è: E che ne so io! No, un Forum non è un congresso. Possiamo dire: un Forum è un’occasione d’incontro delle più importanti esperienze di un determinato setto-re, un’occasione di condivisione e di dialogo. Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute, con il suo Assessorato, ha indetto il 1° Forum delle Politiche Sociali, Tutta la Milano possibile: due mattinate, venerdì 2 e sabato 3 dicembre 2011 presso il Teatro Strehler, il pomeriggio di venerdì dedicato a “occasioni di confronto in diverse sedi della città”.

Certo, alla notizia di questa iniziativa, pervenuta a pochissimi giorni dall’apertura, tanti di noi hanno inevitabilmente ricordato i cosiddetti “Stati Generali” del tempo delle passate amministrazioni, iniziative proprie della politica-spettacolo, in cui i cittadini diventavano spettatori di una sorta di circo, per tanti aspetti mortificante. Tanti di noi: i veterani dell’azione dispiegata per oltre un ventennio nella resistenza contro il degrado della politica, nella costruzione e nella sperimentazione dal basso di indirizzi di politiche volte al bene pubblico. Tanti di noi, esperti degli interessi che presiedono così spesso all’organizzazione di Stati Generali, di Forum, di iniziative pubbliche diverse: aprire una grossa vetrina in pompa magna su problemi della città, con lo scopo principale di mettersi al centro, insieme con una sorta di corte composta da selezionati protagonisti e un grosso concorso di partecipanti muti.

Sono le concezioni e le pratiche della politica degradata, che dai Partiti si trasferiscono alle Istituzioni. Quale cambiamento ci ha offerto il Forum del 2 e 3 dicembre? Duemila partecipanti, ha dichiarato orgogliosamente l’Assessore alla conclusione delle due giornate. No, il cambiamento non è dato dalla quantità dei partecipanti. Possiamo dire che c’è stato un innegabile cambiamento di stile, come diciamo a proposito del Governo Monti rispetto al Governo Berlusconi: non sono comparabili con i prodotti del passato il garbo del giovane Assessore e l’organizzazione delle due mattinate. In apertura, il discorso dell’assessore ha aperto scenari di concezioni nuove dei compiti della pubblica amministrazione, per la costruzione di relazioni più giuste e solidali, ha fatto giustizia dell’orizzonte di cecità e, così spesso, di arroganza, che le passate amministrazioni hanno calato sulla città così a lungo, con politiche di discriminazione e di persecuzione dei più poveri, di privilegio degli interessi privati nel campo della cosa pubblica.

Eppure, eppure… Non era in contrasto con le enunciazioni dell’Assessore la concezione stessa del Forum? Nella mattinata di venerdì, una serie di interventi programmati e quindi la possibilità di pronunciarsi con un sì o con un no sul nuovo welfare, offerta a circa venti ospiti selezionati. Nella mattinata di sabato, altri interventi programmati, e quindi l’articolazione dei discorsi successivi a proposito di due temi: “Le nuove frontiere del welfare: innovazione metropolitana, tecnologia, expo” e “Nuovo welfare: sì, ma i soldi?” con la possibilità di esprimersi offerta a due successive infornate di altri ospiti selezionati. Quanto alle occasioni di incontro programmate per il venerdì pomeriggio, beh, non si può proprio dire che le dieci sedi aperte ai partecipanti per altrettanti temi da affrontare siano stati luogo di serio esame e di efficace confronto. In diversi casi non è stato proprio possibile parlare!

Sarebbe stato ben diverso il Forum se fosse stato la conclusione di un serio lavoro, condotto con la regia dei Presidenti dei Consigli di Zona, la partecipazione dei Consigli, delle Commissioni, nella relazione con i cittadini. Invece, i Consigli di Zona, sulla scena di “Tutta la Milano possibile” non sono stati considerati possibili protagonisti. E quanto lontani, dunque, proprio come al tempo delle passate amministrazioni, Giovanna, Paolo, Concetta, Heba, Carlos… i cittadini che in basso sono portatori delle reali possibilità di cambiamento della città.

Infine, l’assessore Majorino ha compiuto con il suo Forum un vero e proprio miracolo: ha risolto il problema dei quartieri di degrado e di esclusione! Un colpo di bacchetta magica? No, un colpo di spugna. Semplicemente, nel suo discorso programmatico non li ha neanche nominati. Quanto cammino da fare, per il cambiamento! Organizzeremo un Forum sull’utilità dei Forum, sui loro scopi reali e possibili?

 

Franca Caffa



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