24 gennaio 2012

Scrivono vari 25.01.2011


Scrive Massimo Giuntoli a Simona Viola – Salisburgo, inverno. Un violinista dell’orchestra del Mozarteum abita fuori città, a circa 13 Km dal centro storico. Li percorre, andata e ritorno, in bicicletta, alla quale ha applicato dei copertoni da neve. La custodia del violino in spalla, a mo’ di zaino. Il violinista si sente sicuro nel suo percorso, grazie a una rete di ciclovie urbana ed extraurbana. Ma sceglie anche di sfidare il freddo pungente dell’inverno austriaco, perchè la bicicletta gli è più congeniale.

Stoccolma, estate. Un contrabbassista dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese percorre l’intera città utilizzando i mezzi pubblici e trasportando con sé un bagaglio di enormi dimensioni: il suo contrabbasso, contenuto in una voluminosa custodia. Non si ferma però ad alcun ostacolo, perchè di ostacoli non ne trova: ogni accesso ai mezzi di superficie come alla metropolitana della città – per altro museo sotterraneo d’arte contemporanea – è reso possibile grazie ad appositi scivoli che gli consentono di trasportare il suo strumento, su una semplice e unica rotella.

Milano, fate voi la stagione, poco conta. Alla vigilia dell’inaugurazione dell’AREA C, gli orchestrali del Teatro alla Scala chiedono che siano loro concessi permessi speciali per potersi recare al posto di lavoro con la propria automobile. Le conclusioni che se ne possono trarre non possono che essere di carattere trasversale, investendo tanto le responsabilità e le scelte delle amministrazioni, così come la sensibilità e l’onestà di ognuno di noi.

 

Scrive Osvaldo Bonzio a Simona Viola – Qualcosa di vero c’è in quel che scrive la Collega Viola. Ad esempio la richiesta di Giuggioli poteva essere limitata alle mattine di ordinaria udienza (lunedì-venerdì) o suggerire uno strumento più efficace ancora per assicurare la corrispondenza fra temporanea esenzione e adempimento d’udienza, o magari anche di cancelleria. Ma: L’area C contribuirà ad aumentare ulteriormente i costi di una Giustizia già fin troppo costosa (io sono sostenitore della giustizia totalmente gratuita, posto che è servizio di stato esclusivo e non in concorrenza; oppure si crei almeno una concorrenza).Inoltre essa potrà se pur marginalmente creare ulteriori intoppi ritardi rinvii in una Giustizia già ampiamente lenta e inefficiente. Infine, voglio proprio vedere alla fine se oltre a giornalisti e poligrafici non fruiranno di esenzione i Signori Magistrati …

 

Scrive Bruno Ambrosi a Simona Viola – Sembrerebbe di sì. Ma davvero tutti vorremmo essere esentati dal ticket d’ingresso in Area C? Fortunatamente no. Concordo con il contenuto dell’intervento, perché il Sindaco e la Giunta non vengano sommersi dalle richieste delle diverse “C”aste. Circa un mese fa il neo-eletto Presidente dell’Ordine deI Medici di Milano ha scritto analoga richiesta di esenzione per i medici che devono entrare in Area C per visitare i propri pazienti. Ma di quali medici si parla? I dipendenti degli ospedali pubblici e privati (medici e paramedici) hanno già ottenuto esenzioni, in quanto soggetti a turni di guardia notturni. Ma anche in questi casi si è voluto dimenticare che i turni di notte iniziano dalle 20 o 20.30 o 21, a seconda dei reparti e del tipo di attività. Poi, finita la “guardia” al mattino il medico o infermiere di turno escono da Area C e vanno dove credono. Certo possono esserci le “reperibilità” urgenti per taluni (pochi) specialisti, ma allora basterebbe che chi è stato chiamato a rientrare prima delle 19.30, chiedesse la propria esenzione certificata dalla Direzione Sanitaria entro le 24 ore successive, come tutti.

In quanto ai medici di medicina generale, ritengo che gli assistiti che vivono in area C hanno scelto in prevalenza medici vicino alla propria abitazione e, quindi, probabilmente anch’essi residenti in Area C. Chi, poi, ci assicura che il costo del ticket non venga poi richiesto al paziente stesso, come probabilmente faranno altri fornitori di servizi e interventi domiciliari (idraulici, elettricisti ecc.)? Soprattutto se a domicilio dovesse essere richiesto l’intervento di un medico in libera professione. Anche in questi casi basterebbe regolarizzare il proprio pagamento entro le 24 ore senza che esistano concessioni generalizzate a tutte le “C”aste, perché allora, come scrive Simona Viola, esistono, anche “dipendenti comunali, militari, vigili del fuoco, dipendenti delle ASL”… (medico iscritto all’Ordine dei Medici di Milano)

 

Scrive Franco Morganti ad ArcipelagoMilano – Confesso che mi ero notevolmente stupito del contenuto degli articoli di Franco D’Alfonso sul numero di fine d’anno di Arcipelago. In particolare di quello dal titolo perentorio “Contro le liberalizzazioni”, che ci porta indietro di un secolo, quando i poveri milanesi non potevano disporre dell’energia elettrica dominata dall’oligopolio elettrico e la municipalizzata dell’energia rispondeva a criteri di equità e di welfare. Per fortuna nel nuovo anno ArcipelagoMilano pubblica due articoli di Andrea Boitani e Marco Monti che ci riportano al secolo in cui viviamo. Ringrazio gli autori. Peccato che D’Alfonso sia assessore al Comune di Milano in questo secolo.



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