20 dicembre 2011

MOBILITÀ: LETTERA APERTA ALLA GIUNTA PISAPIA


Abbiamo molto tifato per il rinnovo, improcra-stinabile, dell’amministrazione milanese, e al-cuni di noi hanno attivamente lavorato, so-prattutto nel settore della mobilità, a questo fine. Siamo stati contentissimi del risultato. Emerge tuttavia una diffusa perplessità, nella gestione della mobilità, sulla trasparenza, sul confronto con i cittadini, e sulla strategia com-plessiva che la nuova amministrazione si pro-pone. Alcune di tali questioni in particolare, secondo gli scriventi, richiedono un dibattito pubblico, basato su informazioni chiare (mai avute dalla giunta precedente), e orientate a esplicitare linee strategiche convincenti.

Di seguito si evidenziano, solo a titolo esemplificativo, alcune di tali questioni.

* Per le nuove metropolitane (che sono state in parte avviate in relazione all’Expo, un evento che dura sei mesi) vi sono non piccoli problemi finanziari. Non è il caso che la nuova giunta definisca una strategia complessiva su questo importantissimo tema?

* I cittadini ignorano totalmente quanto costa ai contribuenti l’ATM (la giunta precedente non lo ha mai esplicitato). In vista di una nuova normativa che aprirà il settore alla concorrenza, con la speranza concreta di abbattere tali costi per la città, non vale la pena di dibattere da subito una strategia complessiva per l’azienda, le tariffe, ecc., cioè un vero piano industriale?

* Lo stesso non può valere per il servizio taxi, che a Milano fattura circa come l’intera ATM?

* La “Congestion Charge” è un’ottima idea, e realizza le indicazioni del referendum, ma per le aree esterne si è ancora nel caos. Anche qui, non è il caso di dare segnali di cambiamento radicale rispetto alla giunta precedente, che non si sognava nemmeno di dare multe in modo “efficace”, cioè tale da ridurre drasticamente le infrazioni, e non di fare cassa? Inutile sottolineare i benefici ambientali di tale aumentato rigore.

Inoltre non sarebbe il caso che i ricavi della “Congestion Charge” venissero allocati in modo trasparente e “negoziabile”?

* Per SEA e SERRAVALLE, e per le società partecipate in genere, non vale la pena di aprire un dibattito sulle strategie future? L’elevata conflittualità emersa sulla loro vendita parziale temiamo che non sia apparsa chiara ai cittadini.

Ci siamo concentrati sul tema mobilità perché molto importante. Su questo, come su altri, sarebbe importante dare forti segnali di discontinuità con il passato, soprattutto sotto l’aspetto della comunicazione, che non può essere unilaterale e che ci sembra decisamente carente. Siamo consapevoli che i problemi sollevati siano complessi e di difficile soluzione, e che anche tra i firmatari convivano posizioni diverse, proprio per questo una maggiore apertura e discussione potrebbe aiutare a trovare soluzioni migliori.

 

Paolo Beria, Luca Beltrami Gadola, Andrea Boitani, Lorenzo Boscarelli, Umberto Bottazzini, Enrico Fedrighini, Silvia Maffii, Marco Ponti, Francesco Silva



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