13 dicembre 2011

FURTI IN CASA: MANUALE D’USO


Le ultime notizie di cronaca hanno messo in risalto il crescente fenomeno dei furti in appartamento compiuti di notte, in particolar modo nelle grandi città quali Milano, quando i proprietari stanno dormendo: al di là della necessaria prevenzione del fenomeno da parte delle Istituzioni e delle forze dell’ordine, conoscere la tecnica usata dai malviventi può contribuire a prevenire i colpi e aumentare la sicurezza di tutti.

Per entrare negli appartamenti, secondo le recenti statistiche, i ladri preferiscono le prime ore dell’alba, tra le 3 e le 5 di mattino, quando il sonno è più profondo, il buio avvolge ancora la città e in giro per le strade non c’è nessuno. Al momento del furto, gli abitanti della casa sono prevalentemente immersi nel sonno ed è quindi decisamente più semplice per i ladri introdursi con calma nell’appartamento e agire indisturbati.

Numerosissimi sono i processi per furto in appartamento a Milano, spesso, purtroppo, nei confronti di persone irreperibili o resesi latitanti. Perciò, al di là del fenomeno repressivo, possono essere attuati piccoli accorgimenti di “vita quotidiana” da parte del cittadino volti a prevenire i furti in casa. Possono sembrare annotazioni banali, ma che spesso ci si dimentica di mettere in pratica, nonostante i vademecum e i suggerimenti delle forze di polizia.

1) Chiudere le finestre e le serrande delle finestre, anche di quelle prive di balcone e apparentemente sicure: non importa il piano di residenza (i piani alti sono tendenzialmente più sicuri, con l’eccezione di quelli confinanti con il tetto), ma è inutile possedere una porta blindata se non si presta attenzione a possibili semplici luoghi di ingresso nell’abitazione.

2) Valutare l’installazione delle inferriate alle finestre e alle porte-finestra dei balconi: consentono di lasciare passare l’aria nei mesi estivi e al contempo ostacolano le intrusioni dall’esterno. Finora questa era una scelta quasi obbligata per gli appartamenti dei piani bassi (1°-2° piano) e dell’ultimo piano; nel primo caso per evitare un accesso facile dalla strada, nel secondo caso per evitare che i ladri si calino dal tetto. Considerando gli ultimi fatti di cronaca, è tuttavia consigliabile adottare le stesse protezioni anche nei piani intermedi, così da rendere più difficoltoso l’accesso in casa.

3) Lasciare la luce accesa per far capire che l’appartamento è abitato non sembra servire più di tanto: vi è una certa tipologia di malviventi che non ha timore di introdursi in appartamenti abitati; anzi, vi è il concreto rischio che l’ingresso avvenga con modalità più aggressive e nel timore di azioni conflittuali. Tuttavia, una luce accesa nel balcone esterno (o nel bagno) evita ai ladri il vantaggio di lavorare nel buio e consente ad altri di scorgere il tentativo di intrusione in casa.

4) Nel sistema antifurto, far predisporre dei controlli (es. telecamere) anche presso balconi e finestre: posizionare i controlli solo sull’atrio e sulla porta di accesso principale della casa potrebbe non essere sufficiente in caso di ingresso dei ladri dall’esterno, fenomeno molto frequente.

5) Fare attenzione a chi sosta molto a lungo sotto l’abitazione: in caso notiate persone sconosciute e sospette sotto casa in ore notturne, contattate i numeri del pronto emergenza delle forze dell’ordine (polizia e carabinieri) per chiedere consigli e un eventuale controllo da parte della pattuglia più vicina.

Infine, occorre ricordare che la sicurezza è soprattutto un problema sociale. Non ci sarà mai sicurezza se c’è paura e indifferenza: il mutuo soccorso tra persone è di fondamentale importanza, con particolare riferimento alle grandi città. Alla prima richiesta di soccorso o al primo suono di un antifurto di un appartamento (non importa che sia del vostro palazzo o di quello vicino), avvertite subito le forze dell’ordine del fatto: è un piccolo gesto di quotidiana civiltà che potrebbe contribuire a risolvere un problema altrui che, potenzialmente, può riguardare ciascuno di noi.

 

Ilaria Li Vigni

 



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