6 dicembre 2011

“TUTTA LA MILANO POSSIBILE”: FORUM SOCIALE


Tutta la Milano possibile, e necessaria, ag-giunge Sergio Escobar nel suo saluto di aper-tura del primo Forum cittadino delle politiche sociali, ospitato dal Piccolo Teatro Strehler. La Milano di cui sentiamo forte oggi il biso-gno, indignati per il tempo perduto, ma anche capaci di speranza: perchè “sa indignarsi solo chi è capace di speranza”(*), declama Toni Servillo leggendo un brano di Salvatore Set-tis, grande combattente della battaglia per l’ ambiente contro il degrado civile. Una marato-na di mobilitazione delle idee e di chiamata a raccolta degli operatori per    lanciare i temi della nuova politica sociale per Milano, per metterne a fuoco i bisogni emergenti e le sfide urgenti dell’inclusione, della giustizia e della cittadinanza attiva, più attiva possibile.

Frequentemente interrotto dagli applausi l’Assessore Politiche Sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino – il regista di questo evento, insieme agli altri assessori con cui sta facendo squadra – illustra un ripensamento complessivo del welfare ambrosiano, che deve puntare su un nuovo protagonismo dei cittadini e su una riscrittura della mappa dei soggetti chiamati a trasformare la crisi di oggi in opportunità, a erogare servizi realmente tagliati sulla persona e sulla qualità della vita di tutti e di ciascuno. Un nuovo patto di cittadinanza per riuscire a dare “non solo più anni alla vita, ma soprattutto più vita agli anni”.

Milano è una città che invecchia e che diventa sempre più multietnica: più impegno, quindi, da un lato a ridare dignità e a valorizzare la percentuale elevata dei giovani anziani di buona cultura, ma anche a prendere in carico con politiche innovative la corte dei grandi anziani che entrano nella cronicità. Convinte politiche di inclusione per gli oltre duecentomila nuovi italiani milanesi, una comunità operosa che dà un apporto significativo alla natalità cittadina: basta osservare un carrello per il trasporto dei bambini in Mangiagalli per rendersi conto che almeno uno dei genitori dei nuovi nati proviene da decine di Paesi diversi (**).

Un nuovo patto sociale per la città e un nuovo stile dell’amministrazione e delle politiche di welfare, improntato a corresponsabilità, sobrietà, equità, partecipazione, reti territoriali e governo integrato della spesa pubblica.

Le idee sono chiare, sul palco e in sala: i SI e i NO per il nuovo welfare vengono pronunciati da autorevoli invitati e incoraggiati dal sostegno del pubblico, in prevalenza composto da militanti del sociale, come ama definirsi Livia Turco. “Con un sentimento di gioia e liberazione” l’ex ministro dice un SI convinto alla relazione dell’Assessore Majorino e qualifica le politiche sociali come “politiche di sviluppo”, da realizzare attraverso lo strumento di patti territoriali per il benessere dei cittadini. Don Mazzi lancia un appello affinché si faccia qualcosa anche per gli adolescenti normali, non tossicodipendenti, non disabili, ma che vivono in gran parte in famiglie monoparentali ed evidenziano situazioni di disagio; e spezza una lancia anche a favore di una “formazione permanente dei genitori”.

SI di Nando Dalla Chiesa alla lotta per la legalità e contro le mafie; da parte del vicedirettore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti NO senza mezzi termini alla povertà, che è uno scandalo e va combattuta con più efficaci politiche di integrazione del reddito e di sostegno al lavoro. E Fulvio Scaparro – da sempre paladino delle politiche per l’infanzia a Milano – fa appello al coraggio di superare la politica ondivaga nella lotta all’inquinamento, che non riesce ancora a incidere efficacemente sulla vivibilità scadente della nostra città. Giovani e cultura devono conquistare finalmente il primo posto dell’agenda politica anche per Moni Ovadia ed essere l’anima della lotta per una “patria come luogo di giustizia sociale, perché” – come diceva già Mazzini – “non vi è patria senza un diritto uniforme”.

Corale l’impegno per una nuova primavera delle politiche sociali: è ora di abbattere recinti e gabbie mentali che ci condizionano e avere il coraggio di portare avanti proposte che modifichino stili di vita individuali e collettivi. In tal senso l’Assessore al Benessere, Qualità della vita, Sport e Tempo libero Chiara Bisconti ci promette una nuova Milano “palestra a cielo aperto”.

 

Rita Bramante

 

(*) S. SETTIS, Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Einaudi, 2010

(**) CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale dell’Università Bocconi http://www.cergas.unibocconi.it/wps/wcm/connect/Centro_CERGASit/Home

 



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