22 novembre 2011

musica


CRISI ECONOMICA O CULTURALE?

Mi sembra doveroso questa settimana cedere la parola a un gruppo di ventisette pianisti che erano stati ingaggiati – e si erano faticosamente impegnati – per una straordinaria impresa musicale, improvvisamente cancellata dalle difficoltà economiche che stanno attanagliando la produzione culturale, e in particolare quella musicale. Ricordate le profetiche parole pronunciate da Barenboim e da Muti, non molto tempo fa, dai palcoscenici della Scala di Milano e dell’Opera di Roma? Della “Maratona Liszt”, come ricorderete, abbiamo parlato la settimana scorsa ed è a seguito di quell’accenno che ci è pervenuto il documento che ora vi proponiamo: tal quale, senza bisogno di ulteriori commenti.

CANCELLAZIONE MARATONE LISZT

Società Liszt – Accademia Nazionale di Santa Cecilia (2010-2011)

È stato da noi accarezzato il sogno di celebrare Franz Liszt, tra i compositori più cari a tutti i pianisti. Il progetto delle “Maratone Liszt 2010-2011”, ideato dalla Società Liszt ed in seguito abbracciato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è stato tra i tentativi in assoluto più ambiziosi di celebrare il bicentenario della nascita del musicista di origini ungheresi: sette giornate di circa dieci ore ciascuna, durante le quali sarebbe stata eseguita l’intera produzione originale per pianoforte solo. A realizzarla, noi pianisti italiani, circa settanta, tutti invitati dalla Società Liszt, e pronti a dare il nostro contributo nella grande festa culminante proprio nella ricorrenza della nascita. Il significato originario delle Maratone è rimasto sempre quello di offrire all’intero mondo musicale una sorta di fotografia dell’arte pianistica attuale nel nostro Paese e nel contempo, idealmente, l’omaggio di un’intera nazione ad un artista che aveva trovato proprio nella cultura italiana una delle maggiori fonti d’ispirazione artistica e spirituale.

Nel 2009 è nato quindi il partenariato tra la Società Liszt e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per la realizzazione di questi intenti. Siamo venuti a conoscenza che la Società Liszt avrebbe curato l’organizzazione artistica nella sua interezza e avrebbe reperito i fondi necessari per corrispondere gli onorari, peraltro adeguatamente contenuti, a tutti noi pianisti, mentre l’Accademia avrebbe accolto il progetto nella sua programmazione e quindi messo a disposizione gli spazi e la regolare logistica presso il Parco della Musica di Roma. A questo progetto ha aderito un altro partner di estrema importanza, Yamaha Italia, che ha concesso gratuitamente tre pianoforti grancoda tra i quali ciascuno di noi avrebbe scelto quello più confacente alle proprie idee musicali. E le Maratone cominciano, in virtù del sostegno di due sponsor rinvenuti dalla Società Liszt, Wind e Lottomatica, il 16 maggio 2010.

Dopo la realizzazione, non priva di espliciti consensi da parte del pubblico, di tre delle sette giornate previste, alla vigilia della quarta nel febbraio del 2011 l’Accademia ha declinato la volontà di proseguire il progetto. La Presidenza dell’Accademia ha comunicato formalmente alla Società Liszt e a noi pianisti coinvolti l’imminente impossibilità della prosecuzione, adducendo la motivazione di cospicui disavanzi nel bilancio accademico, sebbene gli aspetti economici relativi al pagamento di tutti i nostri onorari fossero stati preventivamente concordati, ponderati e coperti attraverso i due sponsor. L’Accademia ha invocato la coeva minaccia dei tagli al FUS; di lì a breve il FUS è stato ripristinato, ma l’Accademia non ha mai più riconsiderato la prosecuzione dell’operazione Liszt.

La pubblicizzazione intorno all’evento da parte dell’Accademia, peraltro alquanto trascurata per quanto concerne le prime giornate, è stata di fatto bruscamente interrotta, le Maratone sono sparite improvvisamente dal sito dell’Accademia e da tutto il materiale informativo, senza alcuna spiegazione o comunicato ufficiale. Come se esse non fossero mai esistite! Ciò ha gettato noi pianisti in uno stato di profondo sconforto e amarezza; abbiamo creduto di riservare tutto l’impegno necessario intorno al repertorio da eseguire, nella convinzione di gratificare e ricambiare Liszt, la nostra cultura nazionale e inducendo presso il pubblico una sorta di rimeditazione dell’opera musicale lisztiana, così spesso assoggettata a corrivi stereotipi.

Da quanto finora esposto abbiamo dunque la sensazione che tale fallimento nella gestione di un avvenimento di così straordinaria importanza non sia stato dovuto soltanto a insormontabili difficoltà economiche. Riteniamo che vi siano stati ben altri disegni o considerazioni a noi sconosciute che hanno provocato un così clamoroso vulnus alla memoria di Franz Liszt nell’anno della sua celebrazione, a noi pianisti ormai da lungo tempo coinvolti in un impegno stimato tra quelli di maggior rilievo e infine alla stessa storia dell’istituzione, dato il legame diretto intercorso tra l’Accademia di Santa Cecilia e Franz Liszt a partire dal 1862.

Mentre numerose istituzioni d’Europa hanno fatto tutto quanto era nelle proprie possibilità per celebrare e condividere la ricorrenza lisztiana, a noi ciò non è stato concesso in virtù dell’ostacolo inspiegabilmente frapposto, ritrovandoci soltanto ad accarezzare un sogno.

Massimo Giuseppe Bianchi, Marzia Bisogni, Daniele Buccio, Stefania Cafaro, Andrea Carcano, Giancarlo Cardini, Costantino Catena, Marco Clavorà Braulin, Claudio Curti Gialdino, Massimiliano Damerini, Giacomo Fuga, Massimiliano Génot, Carlo Grante, Luca Mennella, Maria Mosca, Federico Nicoletta, Andrea Padova, Maura Pansini, Roberto Plano, Enrica Ruggiero, Matteo Santolamazza, Fabrizio Soprano, Giampaolo Stuani, Caterina Toso, Marzia Tramma, Paolo Vergari, Riccardo Zadra.

 

Musica per una settimana

 

*giovedì 24 e sabato 26 al teatro Dal Verme l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Matthieu Mantanus eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra opera 54 di Robert Schumann (solista Serena Costa) e la Sinfonia n.1 opera 11 di Felix Mendelssohn Bartholdy

*giovedì 24, venerdì 25 e domenica 27 all’Auditorium Oleg Caetani dirigerà l’Orchestra Verdi in un programma di musiche russe: l’Ouverture di Russlan e Ludmilla di Glinka, due arie dal Principe Igor di Borodin e il Manfred opera 58 di Čaikowskij

*lunedì 28, al Conservatorio per le Serate Musicali, la pianista cubana Juana Zayas in un programma omnibus, di quelli che proprio non ci piacciono: inizia da un Corale bachiano e termina con Villa d’Este di Liszt (che in questo momento va per la maggiore, lo suonano tutti) passando attraverso 10 sonate di Scarlatti, una di Clementi e tre pezzi di Chopin (Tarantella, Souvenir di Paganini e Barcarola)

*martedì 29, sempre al Conservatorio Andras Schiff – che di quella grande sala è diventato l’indiscusso principe – eseguirà per la Società del Quartetto una fantasia di “Variazioni” scelte fra Mozart (K. 500), Haydn (Hob. 17.6), Schumann (WoO 24) e Beethoven (le celeberrime su valzer di Diabelli, opera 120)

*Alla Scala tutto ormai ruota intorno alla prima di mercoledì 7 dicembre dedicata al Don Giovanni diretto dal nuovo direttore artistico Daniel Barenboim con la regia di Robert Carsen e le scene di Michael Levin. Nelle prime tre recite (il 7, il 10 e il 13) il protagonista sarà Peter Mattei, le sue vittime Anna Netrebko (Anna) Barbara Frittoli (Elvira) e Anna Prohaska (Zerlina) mentre Leporello sarà interpretato da Bryn Terfel, il Commendatore da Kwangchul Youn e Masetto da Štefan Kocàn; con la successiva replica del 16 dicembre cominceranno ad alternarsi altri cantanti. Resterà in scena fino al 14 gennaio per un totale di 11 recite. Da segnalare il “Prima della prima” lunedì 28 nel ridotto dei palchi, e l’anteprima – dedicata ai giovani “under 30” – domenica 4 dicembre, entrambe alle ore 18; la sera della prima lo spettacolo (sempre alle ore 18) sarà visibile in una molteplicità di luoghi, in città e – sembra – anche in casa propria su alcuni programmi televisivi.

 

questa rubrica è a cura di Paolo Viola

rubriche@arcipelagomilano.org

 

 



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