15 novembre 2011

teatro


 

RACCONTO D’INVERNO

di William Shakespeare

regia, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani

con Ferdinando Bruni, Cristina Crippa, Elena Russo Arman, Corinna Augustoni, Luca Toracca, Cristian Giammarini, Nicola Stravalci, Federico Vanni, Enzo Curcurù, Alejandro Bruni Ocaña, Carolina Cametti, Umberto Petranca.

Divertente e sopra le righe, riparte dall’Elfo la versione di Bruni e De Capitani di uno dei cosiddetti “testi minori” di Shakespeare. Lo spettacolo aveva debuttato lo scorso anno e ora, dopo essere stato ripreso, si appresta a girare per i teatri d’Italia fino a marzo; con un Ferdinando Bruni che domina la scena riuscendo ad essere, come sempre, estetizzante e allo stesso tempo “vero”, senza Elio De Capitani – impegnato in The History Boys – sostituito nel ruolo di Polissene da Cristian Giammarini, e con i giovani e bravi Alejandro Bruni Ocaña e Carolina Cametti per la prima volta nei ruoli di Florizel e Perdita.

Lo spettacolo inizia come dramma e finisce come commedia, seppur malinconica. Leonte, re di Sicilia, per una gelosia più insensata e infondata di quella di Otello, perde nel giro di pochi minuti – in un’escalation di morti quasi comiche nel loro essere una dopo l’altra – la moglie Ermione, il figlio Mamillio e la figlia Perdita. Li ritrova in modo altrettanto inaspettato e rocambolesco, sedici anni dopo, quando ormai la maggior parte della sua vita è passata.

Gli attori si muovono rapidi fra scene bianche, minimali, astratte, formate da elementi allusivi che diventano via via sempre più “pop” – l’orso che uccide Antigono sembra uscito, più che dal freddo della Boemia, da un’installazione kitsch d’arte contemporanea.

L’adattamento di Bruni e De Capitani ha il coraggio e la forza di attualizzare e rendere viva per il pubblico dell’Elfo la comicità shakespeariana. Il risultato, con buona pace della filologia, è convincente e non tradisce la scelta dell’autore di mescolare stile alto e stile popolare, poesia e battute volgari. Certe traduzioni sono abbastanza distanti dall’originale, certe libertà sembrano quasi ispirate a canzoni di Elio e le storie tese – come “che rimanga ad eterno monitor” – ma la reazione più che positiva di un pubblico attento e partecipe per tutta la durata dello spettacolo conferma la netta riuscita della messa in scena.

Teatro Elfo Puccini, dal 20 Ottobre al 13 Novembre.

 

In scena

Al Teatro Grassi torna in scena, fino al 20 novembre, lo storico Arlecchino con la regia di Giorgio Strehler.

Al Teatro Strehler fino al 27 novembre Itis Galielo di Marco Paolini.

Al Teatro Manzoni Stanno suonando la nostra canzone, di Neil Simon con Gianpiero Ingrassia e Simona Samarelli.

All’Elfo Puccini continua, fino al 20 novembre, The History Boys, fino al 27 novembre, Senza confini, di e con Moni Ovadia e, sempre fino al 27 novembre, Boxe a Milano di e con Luigi De Crescenzo.

Fino al 27 novembre al Teatro Litta Non si sa come di Luigi Pirandello, regia di Pasquale Marrazzo.

Fino al 27 novembre al Teatro I Prima della pensione di Thomas Bernhard, regia di Renzo Martinelli.

Fino al 22 novembre al Teatro Carcano Il berretto a Sonagli di Luigi Pirandello.

Fino al 27 novembre al Teatro Franco Parenti Roman e il suo cucciolo, regia di Alessandro Gassman, Premio Ubu 2010 come miglior spettacolo.

 

 

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi

rubriche@arcipelagomilano.org



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