31 ottobre 2011

teatro


 

PICCOLO MONDO ALPINO

di e con Marta Dalla Via, Diego Dalla Via

Regia Marta Dalla Via

Spettacolo vincitore nel 2010 del Premio Kantor

Elsa, Ennio, Alberto e Bertilla sono i superstiti di una catastrofe che si ripete ogni giorno, quella di quattro fratelli che gestiscono un albergo sulle alpi e aspettano l’arrivo dei turisti. Ennio vive nel suo “regno dei funghi” e passa le giornate nel bosco, mentre Elsa è alle prese con una caldaia da riparare e un telefono senza fili che, naturalmente, non squilla mai. I contraltari di questa coppia un po’ spiantata sono gli altri due fratelli, Alberto e Bertilla, che passano il tempo – fra le piste da sci e l’attesa – domandandosi il senso delle loro giornate e la natura del loro rapporto: perché non se ne sono andati dalla montagna? Cosa provano per gli altri fratelli? Di chi è il figlio che aspetta Bertilla? Che idee hanno? Nevicherà?

Solo nel finale si scopre che forse i fratelli non sono quattro, ma soltanto due. Che Elsa ed Ennio hanno giocato a interpretare Alberto e Bertilla. O forse sono stati Alberto e Bertilla a creare Elsa ed Ennio? In ogni caso, la realtà dei personaggi oscilla fra quella dei due doppi, esprimendo il bisogno, per continuare ad andare avanti, di creare – o isolare – parti di sé.

Come se Vladimiro ed Estragone si fossero inventati Pozzo e Lucky per ingannare l’attesa di Godot. Ma il Godot di Piccolo mondo
alpino sono i turisti. I turisti sono gli unici in grado di portare senso a una località di villeggiatura modificata e plasmata apposta per loro. Ma, così come secondo alcune interpretazioni l’unico senso che sarebbe in grado di portare Godot potrebbe essere – non la salvezza dell’umanità – ma la sua definitiva estinzione, allo stesso modo i turisti fornirebbero sì uno scopo e un’attività ai fratelli albergatori, ma solo snaturando e rompendo il fragile equilibrio dell’attesa; senza soddisfarla.

Marta e Diego Dalla Via sono davvero bravissimi nell’interpretare due ruoli ciascuno, due facce della stessa condizione, due declinazioni delle stesse esistenze; riescono a creare quel difficile equilibrio che permette di trasmettere la sofferenza facendo ridere; con gusto, profondità e stile.

Uno spettacolo breve, preciso e brillante: un esempio di come non sia necessario trattare temi apparentemente “urgenti” o ricercare originalità e sperimentazione a tutti i costi, per coinvolgere ed emozionare il pubblico, ma basti aver qualcosa da trasmettere, e saperlo fare con maestria.

dal 18 al 30 ottobre Crt Teatro

 

In scena

Al Teatro Grassi fino al 6 novembre lo storico spettacolo del Piccolo con la regia di Giorgio Strehler, Arlecchino servitore di due padroni.

Al Piccolo Teatro Studio dal 1 al 6 novembre Muri, testo e regia di Renato Sarti; uno spettacolo su Franco Basaglia e la sua lotta per abolire i manicomi.

Continuano all’Elfo Puccini Racconto d’inverno, fino al 13 novembre, e The History Boys, fino al 20 novembre.

Al Franco Parenti fino al 6 novembre 456 di Mattia Torre e Il piccolo principe, con Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni.

Dall’1 al 6 novembre al Crt Teatro Homo ridens.

Dal 1 al 13 novembre al Teatro Arsenale Un ora con Dante: in paradiso, a cura di Marina Spreafico.

Dal 3 al 27 novembre al Teatro Litta Non si sa come di Luigi Pirandello, regia di Pasquale Marrazzo.

 

 

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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