27 settembre 2011

Scrivono vari 28.09.2011


Scrive Maria Vittoria Cernigliaro a Ezio Chiodini – Ho molto apprezzato l’articolo di Chiodini – del resto come quasi tutti quelli che leggo su Arcipelagomilano – ma questa volta ho deciso di scrivere perché l’articolo ha il sapore di un appello. Faccio il ricercatore universitario e da un po’ di tempo, in vista del pensionamento, stavo guardandomi intorno per trovare una attività di volontariato stimolante per i prossimi anni, a parte il proseguire di alcune attività che già attualmente riesco a svolgere. L’iniziativa di Chiodini mi pare proprio quello che fa per me, perché si presta ad essere la conclusione di un impegno civico che porto avanti da sempre. Per cui eccomi qui a disposizione da quando sarò over 65 e pensionata (novembre 2012): naturalmente se ci arriverò. Spero che qualcuno riesca ad organizzare e a tenere le fila nel frattempo.

Scrive Vitalba Paesano a Ezio Chiodini – Sono titolare di un sito Internet che è anche testata giornalistica on line, regolarmente registrata presso il Tribunale di Milano, attiva dal 2008 e riservata agli over50. Si propone di offrire contenuti e comunità a un pubblico che ha maturato esperienze e conoscenze e che, quindi, richiede alta qualità. Ho letto con molto interesse l’articolo del collega Chiodini, che conosco da anni di fama e ho immediatamente raccolto il suo input http://www.grey-panthers.it/?p=17720&preview=true. Sono disponibile a fare di più, naturalmente, nel caso i senior di Milano necessitassero di uno spazio dove raccogliere proposte e dibattito, ma anche operatività e iniziative.

 Scrive Raffaello Morelli a Guido Martinotti – L’articolo del professor Martinotti sulla denuncia di Ratzinger al Tribunale dell’Aja è imperniato su una frase (“la parola del Cristo, di cui tutti abbiamo bisogno oggi, anche i non credenti come me”) che è obiettivamente una contraddizione in termini, siccome chi non è credente ha bisogno delle parole di tutti non solo di una religione. Tale contraddizione influenza, poi, l’atteggiamento complessivo rispetto ai rapporti Stato e religioni, riecheggiando le antiche (e secondo me anacronistiche anche se felpate) pulsioni anticlericali innescate dall’esistenza ottocentesca del potere temporale. Inadeguate, a mio parere, rispetto alle problematiche di tipo separatista che pongono tutti i principali problemi della vita moderna.  

Scrive Cino Maffezzoli a Luca Beltrami Gadola – Ho letto la “Sua” coperta corta e ho dovuto scriverLe. Quanto Ella afferma é un dato di fatto pero’, oltre alla coperta corta, mi sembra di vedere una Giunta con la vista corta, “appiattita” su quell’onesto tecnocrate galantuomo di Tabacci, del quale si può dire ogni bene salvo che sia un progressista, o comunque un brillante. La Giunta, in questi mesi, non ha saputo esprimere nuove idee atte a raddrizzare la barca, non ha saputo creare l’alternativa politico-culturale sperata dagli elettori, cioè non ha saputo mondarsi di quel modello pervasivo che è il vitalismo berlusconiano, quello del giorno per giorno, origine della falla nello scafo.

Sorvoliamo la “furberia” dei referendum locali, sorvoliamo anche su un’addizionale IRPEF concepita come “flat tax”, una prassi non proprio liberal, ma non possiamo sorvolare sul “sorpasso a destra” della precedente Giunta di destra, nella gestione della città come tessuto sociale e urbano. Alla base: da una parte un disinteresse concreto per gli abitanti delle zone “non nobili” della città, quelle delle quali non ci si può riempire la bocca, infatti si stanno tracciando solo righe blu nella nuova zona parcheggio “numero 10” e non una riga gialla. Sono i residenti i figli della schifosa, o lo é l’assesore? Dall’altra una reazionaria concezione urbanistica che mitizza il centro storico, difendendendolo manu militare con la Polizia Urbana, dispensatrice di sanzioni ed esattrice di balzelli. I miti romantici e il fascismo sono le due facce della stessa medaglia, la nuova giunta vuole comparirvi in effige?

Una giunta progressista deve abolire le “ecotasse” alla Moratti, concepite non per tutelare l’ambiente, ma per far cassa implementando,nel contempo, quell’attitudine della destra a dividere la gente su basi di censo. Rafforzarle significa: più cassa, più discriminazione, più inquinamento: ma forse non nel centro storico. Senza una chiara discontinuità, come potrebbe essere una seria politica ambientalista, questa giunta pensa veramente che cittadini ancor più discriminati nella libertà di movimento (modi e tempi di percorrenza), nei valori immobiliari, nell’inquinamento sotto casa, gli rinnoveranno la fiducia? Espiantato Berlusconi, i cittadini torneranno a votare per una destra doc, più rassicurante di una sua caricatura; l’alternattiva nei fatti non esiste.

Tornando alla “Sua” coperta corta, mi sembra anch’essa impigliata in uno dei topos berlusconiani: lo “scarica barile vittimista”. Non bisogna scrivere, o peggio pensare: questa Giunta attua una finanziaria antipopolare non per colpa sua, la Moratti é stata cattiva e ora i buoni devono fare il lavoro sporco. Excusatio non petita. Bisogna pensare che i cittadini, con il voto, hanno voluto mettere alla guida della città qualcuno in grado di sistemare la contabilità, interrompere la spirale emergenziale e intrapprendere politiche atte a dare un futuro ai loro figli. Il problema non mi sembra essere la severità della finanziaria comunale, ma la sua sconcertante continuità e subalternità alle precedenti, così il trend non lo si può invertire e a manovra seguirà manovra, manovra …

I progressisti devono spogliarsi dei livori, anche giusti di fronte a ciò che vedono accadere ogni giorno e recuperare i valori fondanti una possibile alternativa; ad esempio io vorrei una giunta educata, che abbia come faro la costituzione, che conosca e sappia usare la lingua italiana, in antitesi al pop berlusconiano, istruita, con la volontà di dar vita a una città “politicamente tutta centro”, una comunità isonomica abitata da isoi. In soldoni: se un cittadino residente in “Zona 2” paga una banana per andare a prendere il caffè in “Zona 1”, un cittadino della “Zona 1” deve pagare una banana per andare a prendere un caffé in “Zona 2”; qualunque deroga a questa semplice regola crea discriminazione e lede la pari dignità sancita dall’articolo 3 della costituzione.

Gli “uguali” sanno che i debiti vanno pagati e le nuove politiche, quelle per dare speranze alle nuove generazioni, hanno un costo e sono disposti a concorrevi in maniera equa, cioé tutti daranno un loro contributo secondo le loro possibilità e, visto il sottinteso, il loro quoziente di inquinamento, ma vogliono fruire di una condizione urbana equipollente, in viale Juvara come in via Borgospesso. Accantonando, visto l’emergenza in cui ci troviamo, la mia assoluta riservatezza e necessità di non comparire, sono disposto a collaborare con tutte le persone che hanno “creduto” in questa Giunta, per mettere insieme le piccole/grandi idee di ognuno e velocemente assemblare una proposta alternativa che metta la città sulla giusta strada; ma il tempo é poco, forse meno.

Risponde Massimo Cingolani a M.G. Scala
La sua domanda è interessante,ma non sono in grado di dare una risposta.Dovrebbe rivolgerla al vecchio CdA del Trivulzio e/o al Commissario e/o a un magistrato.

Risponde Massimo Cingolani a Antonio Aprile – Le considerazioni sulle assicurazioni negli enti pubblici meriterebbero più attenzione anche dagli organi di vigilanza.Basti pensare a quello che sta succedendo nelle ASL con la messa in amministrazioni straordinaria della compagnia Faro che ne garantisce la maggior parte. Sempre rimanendo nel campo delle ASL ,alcune si stanno assicurando con compagnie di assicurazione rumene con il capitale sociale in Lei. Se questo è il mercato.

 

 



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