20 luglio 2011

CULTURA: UN CARTELLONE PER L’EXPO


La realizzazione dell’Expo 2015 impone già adesso di affrontare con decisione e tempestività il “fuori Expo”, ovvero il volto e l’organizzazione della città, le opportunità e le proposte culturali di Milano. Occorre pensare a iniziative e misure che abbiano un rodaggio per tempo, con sufficiente anticipo sulla data dell’Expo, in modo di avere nel 2015 una macchina già rodata e ben funzionante. Del resto, come si sa,  la preparazione dell’Expo, in questi anni, è una opportunità per ripensare al “tempo” della città: infatti, la organizzazione dei tempi e degli orari di Milano sono ancora basati su un assetto economico, produttivo e sociale di decenni fa. Solo per fare un esempio, le ferie sono distribuite in un arco di tempo più lungo di quando c’erano le grandi fabbriche e le grandi concentrazioni di lavoratori. Si confonde ancora la chiusura dei negozi ad agosto con lo svuotamento della città.

Sia durante l’anno che nei mesi di luglio e agosto la città deve vivere con una fascia oraria più ampia. Il che vuole dire l’organizzazione dei servizi pubblici (dalle poste alla sanità, dagli uffici pubblici alle attività culturali) deve essere pensata per dodici mesi all’anno e per sette giorni alla settimana. Troppo spesso gli orari sono basati sulle esigenze dei lavoratori dei settori piuttosto che sulle necessità degli utenti. In questo senso dunque già nel 2013 bisognerebbe fare partire una organizzazione della città più consona non solo all’evento dell’Expo ma a una nuova dimensione della vita urbana.

In particolare, ciò vale per i servizi culturali, ed è questa la definizione che mi sembra più appropriata: servizi al cittadino. Per questo, qualche anno fa, avevo proposto di iniziare una collaborazione tra il Teatro alla Scala e laVerdi per offrire già dal 2013 ad agosto una stagione di opere italiane ai tantissimi milanesi e ai tanti turisti che si aggirano smarriti in città. Partendo con anticipo, si può strada facendo, assestare la proposta culturale in modo che sia a pieno regime per il 2015. Così dovrebbe valere per tutte le attività culturali, dai musei ai teatri, ai cinema alle mostre, ecc.

L’importante che da oggi si lavori a valorizzare il tessuto culturale milanese, facendolo diventare un sistema integrato, nella programmazione e nei tempi.

Inoltre, mi sembra opportuno pensare non solo a quello che si fa in città nel 2015, ma a quello che si dovrebbe fare per promuovere Milano, l’Italia e l’Expo, da qui al 2015. Si tratta di programmare, e siamo ormai al limite di tempo utile, la presenza di iniziative culturali – mostre, concerti, spettacoli – nei Paesi strategici, anche dal punto di vista del turismo verso l’Italia. A ciò dovrebbero servire anche i gemellaggi dei Comuni della regione, della Provincia e della Regione Lombardia.

Infine, mi sembra opportuno sottolineare che sia il caso di pensare davvero a iniziative che siano proprie della storia civile e culturale di Milano. Da anni ritengo che Milano dovrebbe dare vita a una iniziativa biennale, che coniughi il pluralismo etnico, culturale e religioso proprio di questa città – basti vedere anche i documenti conservati al Museo archeologico e alla Biblioteca Ambrosiana – con la musica: un “festival di musica sacra”, non intesa in senso religioso o liturgico, ma di quella musica che in ogni parte del mondo esprime il senso mistico o il senso dell’Assoluto. Sarebbe interessante iniziare già dal 2013, millesettecentesimo anniversario dell’Editto di Costantino, promulgato proprio a Milano. In definitiva, siamo di fronte a tempi stretti, e si deve lavorare subito per programmare e realizzare una serie di iniziative utili da qui all’Expo.

 

Luigi Corbani



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