12 luglio 2011

Scrivono vari 13.07.2011


Scrive Giuseppe Vasta a Michele Sacerdoti – Condivido gran parte delle considerazioni fatte da Michele Sacerdoti sull’ultimo numero di ArcipelagoMiano. Solo, suggerirei maggiore prudenza sul tema “nuovi quartieri senza parcheggi”. Certo, questo potrebbe essere un obiettivo, l’esito finale di un lungo e non scontato processo di riduzione dell’uso delle auto in città. Ma oggi come oggi è anche un escamotage fatto proprio da costruttori e politici di destra per ridurre i costi delle urbanizzazioni dovute. Il costo parcheggi sotterranei, infatti, sia pubblici a standard che pertinenziali, a oggi è interamente a carico dell’operatore (per i parcheggi a standard si scomputano solo i costi delle finiture, le superfici sono oggetto di cessione gratuita). Molto più semplice quindi “fingere” di costruire quartieri senz’auto, con un bel risparmio sulle opere, per poi successivamente alla prova dei fatti accollare i costi dei nuovi parcheggi alla collettività, scavando sotto i giardinetti ecc. L’esempio dei sottotetti è del tutto pertinente: il presupposto (falso) della legge era la sussistenza delle urbanizzazioni all’intorno: poi quando i marciapiedi e le strade si riempiono di auto, ecco che sono l’amministrazione comunale e i cittadini a doversene fare carico. Suggerirei quindi maggiore prudenza. I nuovi quartieri senza parcheggi li potranno fare forse i nostri figli. Per ora, realizziamo quartieri CON parcheggi. Se poi non ce ne fosse davvero bisogno… (dubito) si potranno sempre utilizzare per qualcos’altro!

Scrive Flavia Cavaler a Flora Vallone – Non so come l’architetto Vallone possa difendere il suo operato, il verde a Milano è in condizioni disastrose .1) Non è stata fatta una regolare “manutenzione ordinaria”, ad esempio si sono piantati alberi di pessima qualità, troppo giovani e che sono stati scarsamente bagnati, con il risultato che moltissimi sono morti. Vedasi come esempio la situazione dei platani di via Lorenteggio; 2) Sono state messe a dimora migliaia di piante annuali e poi si sono lasciate crescere le erbacce in mezzo, insomma uno spettacolo desolante che si presenta indifferentemente in zone centrali e periferiche;

3) Nelle aree date in concessione ai privati nessuno ha verificato se il concessionario rispettava le regole di contratto, vedi ad esempio l’area data in concessione a Citylife sopra i parcheggi di piazza Giulio Cesare dove ci sono da anni piante morte che non sono state sostituite nonostante le segnalazioni. 4) Si sono lasciate diverse zone della città in una condizione di completo abbandono, vedi ad esempio piazza Giulio Cesare, dove la fontana è spenta da più di quattro anni perchè qualcuno si è accorto che consumava troppo e non si è stati capaci di pensare ad un semplice impianto di riciclo dell’acqua e dove i giardinieri hanno piantumato le aiuole ma hanno lasciato crescere le erbacce su tutti i marciapiedi intorno.

Consiglierei l’architetto Vallone di andare quest’estate a farsi un giro per le città europee, le sarebbe molto utile. Trovo comunque che indipendentemente dalla professionalità o meno dell’architetto Vallone, la cifra da Lei percepita fosse veramente esagerata, sopratutto se confrontata con la remunerazione dei suoi collaboratori. Anche perchè la situazione precedente al suo arrivo era senz’altro migliore



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