28 giugno 2011

PROMEMORIA DOPO IL REFERENDUM SULL’ECOPASS


Ritengo innanzi tutto doveroso ricordare che uno dei promotori dei Referendum Consultivi a Milano è l’ex Assessore al Traffico Edoardo Croci, inventore con Letizia Moratti dell’ECOPASS che a Milano è servito solo a provocare un forte malcontento, ma, come afferma l’autorevole ben noto professore e critico d’arte Philippe Daverio: “L’ecopass non ha niente di ecologico, è stato inventato a Milano dalla Moratti che era rimasta senza risorse”.

Ritengo che, anche alla luce della percentuale di adesione al 1° referendum, non si possa dire come dice Edoardo Croci, ex assessore, che sia una vittoria dell’ecopass ma una chiara indicazione del cittadino perché si trovino soluzioni alternative ed efficaci per ridurre il traffico e l’inquinamento dell’aria dovuto alle auto. Concordo invece con il neo assessore Maran che non occorra decidere d’impeto: bisogna valutare gli strumenti più adeguati e discuterne a fine settembre con i cittadini.

Croci e Moratti hanno imposto l’ecopass ad alcune categorie di macchine, generalmente le più vecchie! Che beneficio ne hanno avuto i cittadini? Dal punto di vista inquinamento pochissimo, se non nulla. Non sono stati predisposti i parcheggi legati all’acquisto dei biglietti del tram e della metropolitana per chi arriva dall’hinterland alle porte di Milano. Non sono stati potenziati i mezzi pubblici.

A Croci che vuol prendere ad esempio Londra, ricordiamo che nella City dopo otto anni dall’introduzione del ticket, questo deterrente non ha migliorato la respirabilità dell’aria né diminuito il traffico, ma è servito per potenziare il trasporto pubblico del centro e dall’hinterland. Milano non regge il paragone. Posso testimoniare che quando sono a Londra, vado e torno dappertutto con la subway, certa della frequenza del passaggio a qualsiasi ora: lì il mezzo pubblico funziona e i londinesi ne fanno molto uso. Le periferie sono tutte collegate dal metrò e non hanno come da noi linee pubbliche “a singhiozzo” o quasi inesistenti” come in alcune periferie e nei dintorni della città.

Anche per quanto riguarda il trasporto taxi, occorrerebbe riflettere sull’incentivazione dell’uso dello stesso a fronte di una netta riduzione delle tariffe come accade nelle grandi Capitali, NewYork compresa, dove il guadagno dei tassisti avviene grazie al gran numero di utenti che se ne servono in continuazione durante tutto l’arco della giornata. Perchè non pensare anche a incoraggiare la diffusione del ciclo a batteria molto usata in Romagna, terra delle “due ruote”? Non inquina e funziona sia come bici che come motorino. Abbinato a nuove piste ciclabili potrebbe essere un’altra scelta.

Avevo sentito parlare nella precedente Amministrazione di Circle Line (e su questo argomento anche il centro sinistra era d’accordo). Sfrutterebbe l’utilizzo delle rotaie già esistenti e potrebbe con costi limitati circondare l’intera città. Il ferro è certamente una alternativa alle ruote, non inquinante (sempre che vi siano appositi accorgimenti che tutelino dal rumore i cittadini che vivono a pochi passi dalla strada ferrata) ed è un mezzo alternativo alle auto e ai mezzi pubblici non ancora ecologici.

Infine sono dell’avviso che si potrebbe iniziare a vietare l’accesso al centro storico a qualsiasi categoria di auto (tolte ovviamente rare eccezioni) visto che lo stesso è raggiungibile senza problemi con i mezzi pubblici.

Anna Spallitta



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