14 giugno 2011

MILANO GELMINI: SCUOLE, BUTTARE IL MEGLIO


La scuola secondaria di primo grado Rinasci-ta di Milano è l’erede dei Convitti Rinascita dell’ANPI nati nel 1945 per l’istruzione e la formazione professionale dei giovani reduci dalla guerra e dalla deportazione. La Scuola Don Milani di Genova nasce come scuola sperimentale nel 1976 per offrire al territorio un servizio scolastico di qualità. La scuola Citta Pestalozzi nasce nel 1946 su iniziativa del pedagogista Ernesto Codignola per fornire un progetto educativo di qualità alle famiglie disagiate di Santa Croce a Firenze.

Rinascita è scuola sperimentale dal 1974 e da sempre è stata una risorsa per il territorio per l’attività di formazione rivolta ai docenti interni ed esterni e per la sua apertura al sociale e all’associazionismo. Ha ricevuto in diverse occasioni riconoscimenti, l’ultimo è stato l’attestato del dicembre 2010 di “benemerenza civica” Ambrogino D’Oro del Comune di Milano con il quale la città le ha riconosciuto un’importante funzione didattica, sperimentale e sociale.

Nel 2006 le tre scuole hanno ottenuto l’autorizzazione a realizzare nell’arco di cinque anni il progetto “Scuola Laboratorio” grazie al quale hanno attivato una ricerca interregionale mettendo in comune metodologie ed esperienze accumulate negli anni. Sono diventate laboratorio di riflessione per ricercare e sperimentare soluzioni innovative messe a disposizione delle altre scuole, punti di riferimento e di supporto al sistema scolastico nazionale. La sperimentazione prevedeva, tra l’altro, anche un bando di concorso per scegliere i docenti basato su competenza e merito e questa forma di reclutamento ha incontrato l’interesse e l’attenzione di Regioni e istituzioni pubbliche.

Le collaborazioni con università e centri di ricerca hanno dato vita a reti di scuole e a una ricca serie di pubblicazioni per la formazione professionale dei docenti e per l’innovazione didattica. Le iniziative di Rinascita, in particolare, vanno dalla formazione sulla dislessia per scuole pubbliche e private alla sperimentazione musicale, dall’educazione alimentare con corsi per i genitori nella cucina didattica interna, alla formazione di nuove figure quali l’assistente tecnico per l’informatizzazione della scuola di base e progetti come Scienze Under 18, esperienza di didattica laboratoriale oggi realizzata in sette province lombarde e in altre tre regioni: Liguria, Marche e Toscana e Teatro e Scienza in collaborazione con il Piccolo Teatro.

Questo contesto favorevole all’innovazione permette anche modalità di collaborazione tra genitori, scuola e territorio per realizzare iniziative di life long learning per gli adulti e occasioni per genitori e residenti di arricchimento interculturale, confronto e fruizione, mettendo in atto processi di co-costruzione tra genitori, docenti e alunni.

Quest’anno si conclude il quinquennio di sperimentazione e gli eccellenti risultati ottenuti hanno portato le tre scuole a presentare, in coerenza con le innovative teorie dell’apprendimento, un nuovo progetto approvato dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione dal titolo “Dalla scuola laboratorio alla wiki-school” con il compito istituzionale di diventare Centro Risorsa per lo sviluppo professionale dei docenti delle scuole del territorio attraverso una stretta collaborazione con gli enti locali, di ricercare e sperimentare la realizzazione di ambienti didattici superando il contesto classe e utilizzando le tecnologie della comunicazione, di costruire curricoli verticali per sviluppare competenze di cittadinanza certificabili.

Il progetto è rimasto a lungo sulla scrivania della Ministra Gelmini, nonostante rappresenti proprio quel cambiamento di cui anche lei parla molto. Dieci giorni fa a detta delle forze politiche di governo e di opposizione, stampa e TV sembrava che il decreto fosse stato firmato, ma a oggi non è ancora arrivato nulla e le scuole rischiano di essere cancellate dal panorama scolastico italiano: insegnanti, genitori e alunni non possono programmare le attività didattiche, organizzative e territoriali per il prossimo anno scolastico. Più di 700 alunni non sanno che scuola frequenteranno e 40 docenti verranno trasferiti, perché l’attuale sistema d’istruzione non riesce a far tesoro e a gestire i risultati di un diverso modello di ricerca e sperimentazione in ambito pedagogico e didattico all’interno della scuola pubblica, necessari per preparare un futuro migliore per docenti e alunni.

Diana De Marchi



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