7 giugno 2011

POLTRONE DONNE E COMPETENZA DOPO IL VOTO


Non si capisce bene come la competenza debba essere un attributo squisitamente femminile. Eppure siamo certi che così come i cretini anche i competenti siano distribuiti equamente in entrambi i sessi. Ma quando, con un po’ di fastidio, si è costretti a cedere il posto sulla poltrona del potere in nome delle pari opportunità, non si scappa: “… purché sia competente!”. E l’uomo, invece, no? Veramente li vorremmo competenti entrambi… Di fatto nell’architettura del potere la donna spariglia e per il semplice fatto di “essere donna” cambia le carte in tavola. A volerla cogliere, una reale chance di cambiamento per tutti.

Le donne di Milano – come recitava l’appello promosso da Sinistra per Pisapia – prendono coscienza del ruolo e responsabilità che si sono assunte candidandosi in numero così massiccio, come mai non era successo nella storia italiana, in tutte le otto liste per il Comune di Milano e per i Consigli di Zona della coalizione (…). Le candidate si impegnano a lavorare e a collaborare tra loro in modo unitario, solidale ed efficiente, apportando ciascuna le proprie competenze, esperienze, entusiasmo e voglia di cambiamento (…)”.

Al dunque: il voto. La legge elettorale con la preferenza unica non lascia scampo: è la guerra del tutti contro tutti. I risultati non sono direttamente proporzionali al numero delle candidature, ma significativi: in consiglio comunale vengono elette nella maggioranza 10 donne (1) su 29: 5 per il Pd (su venti eletti); 2 per Sel (su due); 2 con Milano Civica per Pisapia (su due); 1 (su due) Sinistra per Pisapia. All’opposizione una per Milano al Centro (Moioli unica eletta) e la candidata sindaco uscente. Percentualmente il 34,5% della maggioranza, e sul totale il 25% del consiglio comunale è donna, allo stato di fatto. Nella scorsa legislatura erano 7 su 60 (11,6 %). Da notare il Terzo Polo che non elegge consiglieri ma vede due donne (Giudice e Cibò) ai vertici delle preferenze.

Ma la piacevole sorpresa è il grande balzo della presenza femminile nei consigli di zona. Su un totale di 359 consiglieri di zona, 92 sono donne (71 per il centro sinistra e 21 per l’opposizione), il 25,6%: il Pd ne elegge la metà, 46 (su 137 eletti Pd ) da solo, unico partito in tutte le zone. Considerando i dati complessivi del 2006 le donne erano 63 su 359 (35 per il centro sinistra e 28 per il centro destra), ovvero il 17,5%

Notevole la crescita nelle singole zone, sommando centro-sinistra e centro-destra, nel confronto 2006-2011(2): la zona 3 passa da 8 a 16 consigliere, la zona 5 da 4 a 12, la zona 6 da 5 a 10, la zona 9 da 4 a 8, ed è sempre il Pd a tirare la volata. Maglia nera alla zona 8 che elegge solo 3 donne su tutto il consiglio. In controtendenza la zona 1 che vede scendere la presenza femminile in termini assoluti, con l’exploit della Lega che elegge 3 donne (su 3). Nel complesso i Radicali si distinguono per la forte presenza femminile fra gli eletti (5 su 7 su tutte le zone), mentre è il PDL è il partito che elegge percentualmente meno donne tra le sue fila (solo 7 su 40, pari al 17,5%) e nessuna in consiglio comunale.

Alcune considerazioni: a fronte dei risultati nelle zone stride il fatto che solo 2 dei candidati presidenti delle zone fossero donne. Si è persa una occasione? Si discute oggi di vicesindaco donna, ma questa forse era una battaglia altrettanto simbolica, e in mano ai partiti. Così come sarà significativo vedere come saranno ripartite rispetto al genere le presidenze delle commissioni e i capigruppo (in zona e in comune). Si discute cioè della reale forza di potere delle donne all’interno dei partiti, e della loro capacità di entrare nelle trattative.

Le donne hanno scelto di candidarsi come “squadra”: non ci sono state cordate, uno dei rari endorsement palesi è stato quello di Antonio Panzeri per Carmela Rozza, entrambi sindacalisti (ed è la candidata che ha ottenuto più preferenze): le associazioni, lo stesso movimento scaturito dalla manifestazione di “se non ora quando”, non hanno canalizzato le preferenze. In una battaglia più serrata, la riduzione da 60 a 48 consiglieri, nel partito maggiore le donne hanno patito di più: in ordine di preferenza ben quindici sono in fondo alla lista, diversamente dal 2006. C’è una responsabilità evidente nel comporre le liste, quando e a chi ci si rivolge, così come anche nelle modalità di sostegno alle candidature, visto che la rappresentanza si costruisce con la preferenza.

Si valorizzi ancora la cifra dell’unità e si faccia seguito all’impegno preso: l’opportunità di costruire un coordinamento delle elette (comune e zone) tra le forze di maggioranza che funzioni davvero, è l’occasione per condurre politiche di governo, con una azione fattiva concertata e puntuale sulle tematiche al femminile.

Ma è necessario allargare il tavolo alle diverse anime della città, perchè c’è una domanda di rappresentanza che va al di là dei risultati elettorali: creare un luogo istituzionale che raccolga le voci delle diverse associazioni presenti in città che guardano alle problematiche del territorio con “occhi di donna”, punto di raccordo con le elette “per dare voce alla presenza, alla soggettività, alla competenza, e all’autorevolezza delle donne”. A Bergamo questo luogo c’è già, dal 1996: si chiama “Consiglio delle donne” con funzioni propositive e consultive sulla organizzazione sociale e politica della città. Sta alle donne di Milano costruirne uno tutto per sé.

Giulia Mattace Raso

(1)

PD Carmela Rozza, Marilisa D’Amico, Paola Bocci, Maria Grazia Guida, Anna De Censi

SEL Ines P. Quartieri, Daniela Benelli

MILANO CIVICA X PISAPIA Anna Scavuzzo, Elisabetta Strada

SINISTRA PER PISAPIA Anita Sonego

(2)

2006

2011

tot

cs

cd

tot

cs

cd*

zona 1

13

8

5

10

5

5

zona 2

7

1

6

11

8

3

zona 3

8

6

2

14

11

3

zona 4

8

4

4

13

9

4

zona 5

4

2

2

12

10

2

zona 6

5

2

3

10

9

1

zona 7

10

6

4

11

9

2

zona 8

4

2

2

3

2

1

zona 9

4

4

0

8

8

0

63

35

28

92

71

21

* per semplificazione nel cd (centrodestra) si considerano comprese le elette del Movimento 5 stelle e del Nuovo Polo



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