31 maggio 2011

ATTENTE CURE PER LA DEMOCRAZIA


La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso tra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Così il filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer in una frase scelta come assunto fondamentale della raccolta di mille testimonianze audiovisive, che danno voce ai più autorevoli uomini di cultura, artisti e scienziati del nostro tempo. In questi giorni così travagliati per la nostra democrazia parlamentare vale davvero la pena di riascoltare le parole essenziali e inequivocabili di Norberto Bobbio nell’intervista “Che cos’è la democrazia“, per risollevare il nostro animo troppo sovente intristito da comportamenti e frasi indegne di un paese davvero democratico.

E’ doverosa secondo Bobbio una definizione minima, ma precisa di democrazia: quando parliamo di democrazia dobbiamo intenderla in un certo modo sostanziale e sufficientemente limitato, attribuendo a questo concetto alcuni caratteri specifici procedurali, in modo tale da mettersi d’accordo. Dobbiamo intenderla come un metodo per prendere decisioni collettive all’interno di un gruppo democratico, quel gruppo in cui valgono almeno queste due regole: in primo luogo tutti partecipano alla decisione, direttamente o indirettamente, e a seguire la decisione viene presa dopo una libera discussione a maggioranza. Anche se le decisioni vengono prese da pochi o da uno solo, bisogna che la decisione, per qualificarsi come democratica, sia presa secondo queste regole. Questo vale per qualsiasi associazione, dall’assemblea condominiale al Parlamento. Se le decisioni vengono prese da una parte sola, la democrazia politica rimane una promessa non mantenuta, in quanto non si è estesa alla società nel suo complesso.

Le regole democratiche sono state istituite e perfezionate nel corso dei millenni a partire dall’Atene di Pericle, esistono, ma di fatto non vengono rispettate, o in altri termini hanno ancora bisogno di pensare e operare per un’ulteriore marcia, come ha affermato il nostro Presidente Napolitano nel discorso pronunciato a Tel Aviv il 15 maggio scorso presso la Fondazione Dan David in occasione del conferimento di un premio per il suo impegno di una vita per il rafforzamento dei valori e delle istituzioni democratiche in Italia e in Europa.

Quarantatre anni spesi come membro del Parlamento italiano, per dieci legislature, e come membro del Parlamento europeo, in due legislature. Un’onorificenza che si unisce al premio Leibniz Ring, che gli fu conferito nel 1997 ad Hannover per il rilevante contributo dato per l’integrazione dell’Italia nell’Unione Europea e del suo partito nella democrazia parlamentare.

La democrazia, neppure se rinata in Italia più di sessant’anni fa grazie alla lotta contro il fascismo, alla Resistenza e alla vittoria della coalizione antinazista nella seconda guerra mondiale e ricostruita sulle forti basi di una moderna Costituzione, può considerarsi, secondo il nostro Presidente, compiuta e vitale una volta per tutte e il suo consolidamento rimane ancora oggi un obiettivo da perseguire con responsabilità. La nostra democrazia richiede attente cure, verifiche critiche, riforme se necessario e comunque nuovi sviluppi in rapporto al mutare dei tempi e delle esigenze, possibili solo attraverso uno sforzo comune e condiviso di partecipazione dei cittadini, in un orizzonte comunitario e sovranazionale. Un governo democratico non può più sottrarsi dal rispondere a forti domande di cambiamento e di giustizia.

Rita Bramante



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