17 maggio 2011

ELEZIONI COMUNALI: CRESCE INTERNET


Quattro stagioni di una lunga campagna elettorale ed eccoci all’ultima settimana dove tutto si coagula e prende forma definitiva, finale: candidati affranti spostati di peso da un luogo a un altro, da un evento a un altro con l’aria sofferta di chi sembra dire: sono qui ma in realtà avrei voluto fermarmi più a lungo dov’ero prima o essere già dentro il prossimo evento. Strati di manifesti come torte mille-foglie su cui nemmeno i ragazzini, andando a scuola, si prendono più la briga di infierire. Dibattiti televisivi dove le entrate a gamba testa finalizzate a produrre un duplice nefasto effetto: suscitare in pochi secondi negli indecisi quel tanto di diffidenza che basti a farli tornare nei ranghi, indurre l’apparato dell’informazione a concentrarsi solo sui falli e non più sulla qualità del gioco e dei giocatori.

Ma per capire meglio cosa di vecchio e di nuovo, di preoccupante o di incoraggiante c’è stato in quest’ultimo scorcio di campagna elettorale bisogna riavvolgere la pellicola alla fase delle primarie e al lavoro dell’Officina. Il loro tratto comune è stato, rispetto ad analoghe esperienze precedenti, una più forte attenzione alla città e alle sue diverse sensibilità (variamente rappresentate dai quattro candidati alle primarie) e un più forte ruolo dei cittadini come protagonisti nel percorso dell’Officina per la città. Oltre a questo, un dato nuovo di tutta la campagna, una straordinaria e capillare mobilitazione dal basso che ha pervaso la città.

In realtà questo spirito nuovo è riscontrabile più nella prima che nella seconda fase della campagna dove i richiami (ricordo quelli di Onida e Bassetti al Dal Verme) alla necessità di interloquire anche con i settori moderati, con gli indecisi e gli astensionisti sono parsi meno seguiti: gran parte degli incontri sul territorio riservati a un pubblico già orientato o addirittura militante, meno occasioni pubbliche per parlare a settori di opinione pubblica verosimilmente stanchi del centro-destra.

Ma anche la ‘fatica’ dei partecipanti all’Officina avrebbe potuto essere meglio valorizzata permettendo agli stessi autori di portare le proposte condivise nel laboratorio nel vivo del dibattito cittadino oltre le paratie delle faticose sintesi programmatiche del candidato del centro sinistra. La possibilità era a portata di mano, bastava sfruttare l’opportunità offerta dalla rete e in particolare dalla piattaforma http://www.comunalimilano2011.itdi Fondazione RCM (una Fondazione di partecipazione nata in Università Statale di cui sono soci anche Provincia, Regione e Camera di Commercio).

Nonostante queste disattenzioni, l’esperienza di questi ultimi mesi della piattaforma partecipativa è stata davvero interessante e credo abbia giocato un ruolo non trascurabile nella campagna elettorale. Prima ancora dei numeri che avvalorano queste considerazioni val la pena di ricordarne alcuni tratti distintivi: Un ambiente aperto a tutte le forze politiche, un robusto supporto di informazioni alle opinioni in gran parte alimentato dagli stessi partecipanti (non a caso parliamo di “discussioni informate”), un’aggiornata agenda delle iniziative elettorali, una struttura di forum che stimola i partecipanti a interagire con le idee altrui prima ancora di avanzare le proprie, uno spazio di nuovissima concezione che permette a cittadini e candidati di evidenziare problemi e di avanzare proposte per risolverli.

Ed ecco i numeri: negli ultimi giorni di campagna circa 4.000 utenti unici giornalieri, oltre 320.000 pagine servite dal 15 aprile al 15 maggio, 1.500 messaggi nell’intero periodo, 89 problemi e 104 proposte avanzati da cittadini e candidati, 172 discussioni avviate fino al 15 aprile (di cui 134 da cittadini), 90 dal 15 aprile a oggi (di cui ben 72 dai candidati). Infine molto significativa la presenza dei candidati con loro profili e spazi informativi dotati anche di ‘finestre’ sulle rispettive pagine di Facebook: 8 candidati sindaci (su 9), 164 candidati al consiglio comunale (di tutte le liste), 244 per i Consigli di Zona; una presenza che ha aiutato i cittadini a esercitare, in modo più informato e consapevole, il diritto di esprimere il voto di preferenza.

Da alcuni candidati ci è arrivata l’idea, che noi stessi abbiamo rilanciato in “problemi e proposte” di sottoporre ai nuovi amministratori di Milano la proposta di “mantenere vivo e attivo, dopo le elezioni, questo ambiente di partecipazione civica per dare continuità al dialogo fruttuoso e civile sulla città che si è avviato in questi mesi”. La proposta è stata finora sottoscritta da 53 candidati e sostenuta da 41 argomenti a favore tra i quali quello di una candidata che ha scritto: “Trasparenza, dialogo, cittadinanza attiva e partecipata. Verifica e controllo costante dei cittadini sull’operato delle Amministrazioni. Bilancio partecipato, trasparente, leggibile!! Solo la rete può darci la possibilità pratica di attuare questi fondamentali principi.” Contiamo che queste elezioni determino finalmente una svolta in questa direzione.

Mario Sartori

 



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