17 maggio 2011

AAA. ASSESSORE ALL’URBANISTICA OFFRESI


L’annuncio è semiserio, ma non troppo. In attesa di sapere chi guiderà la nostra amata città nei prossimi anni, ho deciso di abusare della mia posizione di redattore e di utilizzare a fini meramente privati e utilitaristici queste pagine. Mi offro al vincitore. Che sia la Brichetto detta Moratti o il Pisapia, nulla mi cale. L’unica cosa che conta è che il futuro Sindaco – ossequi a vossignoria – mi chiami a ricoprire il ruolo per cui sono nato e che da sempre sogno di raggiungere: l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano. Ho già pronti i biglietti da visita. Li ho ordinati online e dovrebbero arrivare a giorni. Già questo mi sembra un ottimo motivo. Li ho pagati ben 20 euro e spero che non vadano sprecati.

Certo, qualcuno potrebbe obiettare, perché io? E soprattutto come posso andare bene sia al centrodestra che al centrosinistra? E se fin qui non ho parlato di Manfredi Palmeri e del centrocentro è perché per prima cosa non ho ancora capito quale sia il nome e quale il cognome – anche se ho qualche sospetto – e in secondo luogo perché ho scarsa fiducia nelle possibilità di vittoria del terzo incomodo.

Ma dicevamo, perché io? Perché no? Sono di discreta presenza, educato, non sporco in giro, riesco a non mettermi le dita nel naso in pubblico e, dimenticavo, sono anche architetto e urbanista, ma non raccontatelo in giro. Vi ho detto che insegno Urbanistica e Progettazione Urbana al Politecnico di Milano? Che ho partecipato come relatore a convegni sul PGT? Che il PGT me lo sono letto tutto, più di una volta e sono ancora sano di mente, anche se con qualche capello bianco in più? Che ho partecipato nella mia attività professionale alla redazione di diversi piani urbanistici? A me questi sembrano motivi più che sufficienti. Anzi mi viene il dubbio, a vedere alcuni dei precedenti assessori, di essere fin troppo qualificato. Ma non vi preoccupate, prometto di non usare tutte le mie competenze tecniche se verrò “nominato”. Oddio, “nominato” fa molto grande fratello, meglio dire “scelto”. Non vorrei inimicarmi Pisapia usando termini troppo “mediaset”.

Ora cercherò di dimostrare che posso andare bene come assessore sia in una giunta Moratti, sia in una giunta Pisapia. Il primo motivo è semplice: non andrò a votare per nessuno dei due! Metti poi che vince l’altro, che figura ci faccio, se mi chiama quello che non ho votato? Certo, potrei sempre dire una balla, ma rischierei di passare per un politico. Il secondo motivo ne è la conseguenza: sono un tecnico, non un politico. Pertanto posso lavorare con chiunque. Basta che paghi. C’è poi il fatto, non trascurabile, che ho amici sia di destra che di sinistra, insomma sono un uomo per tutte le stagioni, un po’ prêt à porter, un po’ paraculo.

Ma il vero motivo che mi rende il candidato ideale è che, entrambi gli schieramenti nei loro programmi alla voce urbanistica hanno scritto un mare di banalità e fregnacce. Esattamente come quelle testé enunciate dal sottoscritto, dimostrando così una perfetta identità programmatica e ideologica con entrambi gli schieramenti. Un esempio per parte, visto che siamo in regime di par condicio.

Pisapia dixit: “Le aree storiche e di nuovo impianto delle sedi universitarie dovranno essere organizzate attorno a quartieri urbani multifunzionali in cui le attività di formazione e di ricerca siano integrate con le residenze dedicate e con servizi aperti ai cittadini residenti. Queste aree in parte già esistono ma devono essere moltiplicate, valorizzate e integrate con un tessuto urbano in cui la stessa popolazione e la vita civile devono rinnovarsi.”. Quartieri urbani multifunzionali? Tralasciamo il fatto che i quartieri sono urbani per definizione e che multifunzionale è più adatto a descrivere un coltellino svizzero, ma come è possibile immaginare che le aree universitarie debbano stare attorno ai quartieri? Università ad anello? O forse è il contrario? Saranno gli eventuali quartieri non monotematici a dover sorgere attorno alle aree universitarie. Ma è già così. E i servizi aperti ai cittadini residenti cosa sono? Il contrario delle case chiuse? Quando poi leggo che serve un “tessuto urbano in cui la stessa popolazione e la vita civile devono rinnovarsi.”, mi chiedo se si alluda agli sfratti e sarei curioso di sapere in che modo la vita civile si rinnova nel tessuto urbano. Mah…

Moratti dixit: “ALCUNI INTERVENTI STRATEGICI PER LA CITTÀ. 1. Completamento dei grandi progetti per la città e avvio di nuovi, anche attraverso project financing: • Garibaldi-Repubblica • City Life • Rubattino • Cittadella della Salute…” Il programma della Moratti è più sintetico e meno si presta a parafrasi, ma riesce comunque a dire cose che non stanno né in cielo, né in terra. Lì c’è scritto, guardate come siamo bravi, prevediamo di completare Garibaldi-Repubblica e City Life. E da quando queste sono opere pubbliche? Sono opere private fatte da privati, quale è il merito della Giunta Moratti? Quello di aver subito i progetti senza un minimo di spirito critico? Con che faccia si possono mettere queste cose nel programma? Non servono risposte… Se non altro hanno la decenza di non inserire Santa Giulia in questo elenco. Ancora la Moratti: “Il piano (PGT) prevede la riqualificazione di 22 grandi aree cittadine: all’interno di queste aree il 35% delle abitazioni saranno destinate ad housing sociale.” Peccato che il PGT a pagina 376 del DDP, all’art. 5 punto 1.1.2 dica che di quel 35% solo il 10% è realmente obbligatorio (5% di edilizia sociale e 5% di edilizia in affitto concordato). Il restante 25% può essere trasformato in altro se il Consiglio Comunale è d’accordo.

I due paragrafi precedenti, sono evidentemente opera di un sabotatore, che non mi vuole assessore all’Urbanistica, non vi può essere altra spiegazione. D’altra parte se proviamo a valutare le possibili alternative vedremo che non c’è scelta. Vince la Moratti? Non vorrà certo proporci un Masseroli bis? Il nostro immaginifico assessore ha già dato il meglio di sé nel PGT. Difficile ripetersi agli stessi livelli. Meglio cambiare. E se vince Pisapia? Boeri all’Urbanistica? Conosco tanti colleghi maligni che ne sparlano in privato, ma che pubblicamente farebbero la fila a congratularsi. Io dico che una delle poche archistar italiane che abbiamo è meglio che continui a volare alto e che non si sporchi le mani con le pietanze poco raffinate dell’urbanistica meneghina.

Pertanto concludo il mio intervento, ribadendo la mia auto-candidatura. Moratti o Piaspia, a prescindere da chi vincerà, io sono l’uomo giusto per voi. Cordialmente vostro

Pietro Cafiero

 



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