17 maggio 2011

7 MOSSE PER L’ITALIA IN ALTO MARE


Come ciclicamente è accaduto nella storia stiamo attraversando un preoccupante momento di declino e abbiamo bisogno di ‘galantuomini’ al timone del sistema paese, capaci di mettere sempre al primo posto il bene pubblico. Da questa consapevolezza è nata l’idea originale e sfidante di organizzare una traversata oceanica per un secondo Rinascimento del Paese, una sorta di “laboratorio marino”, 7mossexl’Italia, nel quale unire politica, cultura e promozione turistica e enogastronomica, per smuovere le coscienze: “Ci sono ragioni civili alla base del nostro viaggio, che è soltanto un segnale per richiamare l’urgenza del cambiamento. Il mondo avanza e l’Italia continua a perdere terreno. E’ necessario un colpo di reni. Viviamo in un paese bellissimo, ma c’è un problema di coscienza collettiva e di tutela della cosa pubblica di cui nessuno sembra più occuparsi. Ci è rimasto poco tempo”, ha osservato il velista Giovanni Soldini in occasione della presentazione dell’iniziativa (1).

L’avventura dell’imbarcazione, un ketch “I love Barolo e Grana Padano” a due alberi di 22 metri di lunghezza e 38 anni di vita, è iniziata dalla banchina genovese lo scorso 25 aprile, anniversario della Liberazione, e dopo tre tappe – Palma di Maiorca, Gibilterra, Madeira – approderà a New York in poco più di un mese, nella data altrettanto significativa del 2 giugno, festa della Repubblica. Due i capitani coraggiosi di questa crociera molto particolare – oltre al celebre navigatore Giovanni Soldini, Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly, il più grande mercato enogastronomico al mondo, che fa della qualità il proprio fiore all’occhiello. Sono stati loro a lanciare l’idea di mettere insieme un equipaggio di uomini e donne ‘di pensiero e di azione’, che si alterneranno nelle corso delle tappe di viaggio.

Compagni di viaggio imprenditori e scrittori, amministratori pubblici, grandi artigiani e musicisti, uomini di mare e creativi, un gruppo professionalmente eterogeneo, ma accomunato da entusiasmo, passione e convinzione che gli italiani siano migliori di come riescono a rappresentarsi e di come vengono rappresentati. Convinti inoltre della necessità di cambiamento, di superamento di modelli di lavoro ormai obsoleti, dell’urgenza di individuare e mettere a punto le linee guida di un programma per migliorare la situazione italiana. Tra loro Piergiorgio Odifreddi, Riccardo Illy, Matteo Marzotto, il violoncellista Mario Brunello, Alessandro Baricco, Giorgio Faletti, l’illustratore Francesco Rubino e Antonio Scurati, per citarne solo alcuni. Li accompagna uno staff di chef impegnato a nutrire l’equipaggio con un budget di spesa non superiore a 4 euro e mezzo giornalieri per persona, nella logica di un consumo responsabile e contro ogni possibile spreco, e a cucinare piatti rigorosamente a base delle eccellenze alimentari e enogastronomiche D.O.P. e I.G.P. italiane.

Obiettivo concreto avviare un confronto creativo e anticonvenzionale, partendo da alcune intuizioni, ricercare idee ragionevoli per coltivare insieme la cultura localistica e quella globale, approfondire le ‘sette mosse chiave’ già individuate prima della partenza: 1. la riforma della politica, meno politici più politica; 2. ridurre la spesa corrente, come si fa in famiglia; 3. migliorare le entrate, chiedere per stimolare; 4. l’esercito e la diplomazia, smettiamola di giocare alla guerra. E poi la quinta mossa: l’Italia nel mondo, investiamo sulle nostre vocazioni e sui nostri talenti, sul made in Italy, sul brand Italia (tale è diventata la bandiera italiana proprio grazie alla svolta del centocinquantesimo che può costituire un marchio vero da attribuire soltanto a chi la merita) e sul turismo. Come non tenere conto per quanto riguarda il settore turismo e beni culturali che l’Italia ha 45 siti patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, che incassano 20 milioni contro i 160 milioni dei 20 siti americani. Sesta mossa: la giustizia, l’integrazione, l’ambiente, l’energia per la qualità della vita e infine la semplificazione, verso la laicità, meno leggi più disciplina, meno Chiesa più Gesù.

Un diario di bordo arricchito dai contributi di riflessione di chi si metterà in contatto con i naviganti sarà ufficialmente consegnato al nostro console a New York che poi lo trasmetterà a Roma. La stesura delle sette mosse non sarà limitata a un confronto fra chi attraversa il mare, ma sarà aperta per sette mesi alla collaborazione di chiunque voglia inviare da ogni parte d’Italia le sue proposte attraverso la rete. Dipende da ciascuno di noi fare la scelta di imbarcarsi in questa avventura e dare un personale contributo alla definizione di percorsi per la ripresa, non solo economica, ma soprattutto per una ripresa di valori etici, sociali, ambientali, di ben-essere, come ha auspicato una delle protagoniste, Luciana Delle Donne, fondatrice di madeincarcere.

Rita Bramante



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