10 maggio 2011

SPIGOLATURE ELETTORALI/5


Certo Letizia spende troppo ma il Pd spende troppo poco. Premesso che i partiti hanno il finanziamento pubblico mascherato da rimborso delle spese elettorali europee, nazionali, regionali (stiamo parlando di svariati milioni di euro per la sola Lombardia), che sono quasi esenti d’iva, che hanno la stampa sovvenzionata, i 300.000 euro stanziati per le elezioni milanesi sono circa un mese di stipendio e benefit degli eletti nei vari parlamenti e consigli. Per la madre di tutte le battaglie elettorali si poteva fare di più pensando anche che per Boeri alle primarie il Pd aveva speso 77.000 euro. Un po’ come se l’Inter investisse più per le amichevoli estive che per la Champions. Fossi candidato mi incazzerei

Certo Letizia spende troppo ma non è che Milly con 93.000 spende troppo poco, un centesimo della cognata? in fondo la cassa è la stessa. Milly però fa una propaganda con scritte in nero e azzurro ammiccando a una non meglio precisata squadra; così i furbi art director solleticano i tifosi interisti per ottenere la preferenza. È una scelta coraggiosa e intelligente soprattutto dovendosi contrapporre a un sindaco notoriamente milanista. O no?

Che le spese del centro destra fossero superori a quelle del centro sinistra era prevedibile. Ma che una listarella come quella dei Giovani per l’Expo metta in preventivo una milionata è francamente assurdo. I casi sono due o si tratta di un modo per diluire l’impatto delle spese della Letizia spalmandolo su più soggetti o … (ditemelo voi perché me lo sono dimenticato, tanto era improbabile).

I preventivi di spesa pubblicati all’albo pretorio sono un campionario di errori di sciatteria e supponenza. Tra le dichiarazioni più buffe quelle della lista verdi ecologisti per Pisapia che spende 6.400 euro per le elezioni in consiglio comunale e circa 60.000 per le zone. La spiegazione supponiamo è che al posto di tante dichiarazioni suddividendo l’importo ne hanno fatta una moltiplicandolo. La lista del Pdl spende 250.000 euro per ogni zona ma qui non sappiamo se si tratta di errore. La lista di Manfredi Palmeri punta molto sulle zone tant’è che ha depositato preventivi di spesa pari a 0 euro come il Movimento 5 stelle e i radicali. La Lega padana lombarda ha un disavanzo preannunciato positivo di 40 euro a fronte di un totale di spese di 560 euro. La lista Liprandi nel preventivo inserisce spese per scritte murali: l’estensore del budget è fermo al 1950 o è un taggaro. Preventivi di singoli candidati non ne ho ancora trovati.

Sabato 7 maggio al Pierlombardo Pier Vito Antoniazzi ha organizzato il più interessante tra i dibattiti sui perché della sconfitta elettorale del centro sinistra. Immagino che Pisapia non sia superstizioso.

Quante preferenze ci vogliono per non fare brutta figura e intonare “addio sogni di gloria addio castelli in aria”? Dipende. In genere il giorno dopo, il 98% dei candidati scopre di essere stato tradito nell’ordine: dal partito, dal leader di riferimento, dagli amici, dai colleghi, dai compagni, dai camerati, dal vicino di casa, dagli spin doctor (“ha se avessi preso quell’altro!”), dai collaboratori (in primis quelli che dovevano volantinare), dai pazienti (se medico), dai clienti (se avvocato), dagli studenti (se docente), dai dipendenti (se imprenditore), dai lettori (se giornalista o scrittore), via via sino al marito/moglie, figli, genitori. L’unica che non tradisce mai è la mamma (se non ci sono sorelle o fratelli in altre liste). Ciò assiomaticamente premesso possiamo fare qualche conto della serva. Manfredi Palmeri prese un anno fa alle regionali 4.200 voti, a chi li passa? Cinque anni fa Ciabò 940 in AN, Montalbetti 485 nella lista Ferrante, il babbo della Giudice 915; per arrivare primi la battaglia nel Nuovo Polo è durissima. Terzi dovrà prenderne più della Moioli. Salvini ne prese 3.000 con 5.000 è vicesindaco. La Benelli che deve vedersela contro un nutrito gruppo di ex compagni DS e non, deve arrivare prima se vuol fare l’assessore. Boeri deve superare la Adamo, mica si può pensare che un vecchio assessore della giunta Pillitteri sia più popolare dello special one. Majorino (essendo uomo di partito) non deve superare il capolista Boeri ma deve superare le altre due capolista (missione ardua come bere un bicchier d’acqua), aumentare di un migliaio le preferenze del 2006 (più difficile) e distanziare il nuovo attor giovane e futuro capogruppo Maran di almeno 1.000 voti; può farcela e conquista di diritto un posto al parlamento. Milly deve prendere i 3.000 voti di cinque anni fa ma soprattutto deve prendere voti di lista. Basilio Rizzo che può battere ogni record di permanenza in consiglio comunale e di candidature in liste diverse dovrebbe farcela, ma di poco, con i suoi 1.200 voti sicuri. Nella Lista civica per Pisapia la partita è tra donne e la prima degli eletti avrà meno preferenze di alcuni consiglieri di zona, tanto l’assessorato è già stato assegnato. Nell’UDC Salvatore ha già vinto, per la felicità al secondo turno di donna Letizia. Nel Pdl si gioca d’equilibrio: bisogna battere la concorrenza interna (quelli che rischiano di più sono gli assessori) senza strafare perché il cavaliere non può avere meno di 50.000 voti di preferenza.

Il meno superstizioso dei candidati è Fanzago del Pd: la sua manchette elettorale su un giornale di zona è accanto a quella di Paradiso Onoranze funebri!! Collinetti del Pdl in zona 4 si impegnerà per la Biblioteca europea neanche fosse commissario comunitario. Roberto Caputo una lunga militanza MS, PSI, DS, Forza Italia, Margherita, Pd scrive che “sa cosa fare per Milano” ci crediamo dopo tutti questi anni! Meno chiaro è perché il suo slogan sia “Mi hai caputo?”, gli anni passano per tutti. Stefano Florio del Nuovo Polo per Palmeri si candida in due consigli di zona e per risparmiare lo scrive su un solo volantino, ha chiaro cosa vuol dire espressione del territorio, meno male che insegna a scienze politiche! Il giovane Lazzarini Pd è più furbo nel suo opuscolo parla della nostra zona che però non indica; risparmia e non sbaglia. Edoardo Croci ci informa che la sua azione ha consentito la costruzione di nuove linee metropolitane; modesto. Come Maran
Pd, sulla busta del suo mailing avverte ATTENZIONE con questa busta puoi cambiare Milano. Barberis Pd ci informa nel suo depliant che ha formato un gruppo (de che?). Non c’entra nulla ma vagando in rete ho trovato lo slogan “mai più sudditi di Bergamo. Treviglio ai trevigliesi” di tale Siliprandi. Medioevale

Carneade



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