10 maggio 2011

cinema


 

NUOVOMONDO

di Emanuele Crialese [Francia/Italia, 2006, 112′]

con: Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Charlotte Gainsbourg, Filippo Pucillo, Aurora Quattrocchi

Un’inquadratura dall’alto su una grossa nave che salpa, staccandosi lentamente dalla terra ferma; una frattura, una cesura netta tra la Terra Madre e quell’imbarcazione stracolma di gente. In mezzo, il mare. È un’immagine che sta circa a metà di Nuovomondo [Francia/Italia, 2006, 112′], film di Emanuele Crialese. Il film racconta della famiglia siciliana dei Mancuso che, agli inizi del secolo scorso, abbandonano la Sicilia verso il sogno americano.

Il sogno, appunto. Carote e mele giganti, monete d’oro che cadono dal cielo, «ci sono fiumi di latte in California», dicono. Le visioni oniriche del capo famiglia Salvatore (Vincenzo Amato) divengono immagini concrete sulle schermo: il cinema di Crialese trasforma il mito in realtà o, quantomeno, in miraggio. Ed è proprio questo miraggio a far crescere la speranza nel Nuovo Mondo, desiderio di raggiungere quelle terre in cui la vita è migliore. «Questi che partono sono come semi per terre più fertile», si dice per consolazione. Ma in realtà quello che c’è al di là del grande oceano è un grosso punto di domanda.

Prima il sogno, poi il lungo viaggio della speranza e, infine, l’arrivo a Ellis Island nella baia di New York. “L’isola delle lacrime”, così veniva chiamata Ellis Island: principale porto d’ingresso per i migranti provenienti dalla vecchia Europa. Qui, durante un periodo di quarantena, un rigoroso criterio di selezione stabiliva l’accesso negli Stati Uniti. «Vogliamo che i nostri cittadini non si mischino con persone meno intelligenti», chi non era idoneo veniva rimpatriato all’istante.

Dove sono i fiumi di latte? I Mancuso hanno sacrificato la loro terra e la loro memoria, si sono vestiti da prìncipi per prepararsi all’utopia del Nuovo Mondo ma, una volta arrivati, sono stati umiliati, rifiutati. In cuor loro un po’ di speranza ancora sopravvive: non vedono quei fiumi abbondanti di cui tanto si parlava, ma chiudendo gli occhi riescono ancora a nuotarci dentro.

Quel barcone che si separa dalla terra ferma è un’immagine che racchiude al suo interno una storia grande. Una storia antica, ma non vecchia. Antica quella raccontata in Nuovomondo, quando i nostri nonni sceglievano di abbandonare tutto e migrare. E, siccome antica, preziosa. Preziosa poiché attuale, ancora viva: potendo guardare dall’alto (proprio come l’inquadratura di Crialese) le coste africane in questo momento, vedremmo tanti barconi carichi di gente disperata. Uomini che indossano soltanto un briciolo di speranza, e nascondono nei loro occhi un sogno: poter nuotare nei nostri fiumi pieni di latte.

 

Paolo Schipani

 

In sala: Nuovomondo è tra i film selezionati per la rassegna “150… e Di Più”, organizzata dall’Associazione Di Più a Pregnana Milanese. Per l’elenco completo dei film consultare il sito del Comune di Pregnana Milanese: http://www.comune.pregnana.mi.it/

 

NOTIZIE DEGLI SCAVI

di Emidio Greco [Italia, 2010, 90’]

con Giuseppe Battiston, Ambra Angiolini, Giorgia Salari, Iaia Forte.

 Il Professore (Giuseppe Battiston) è un uomo di mezza età timido e apatico che svilisce la propria esistenza barattando vitto e alloggio con il ruolo di tuttofare presso una casa di appuntamenti romana. Vive osservando e supportando le “vite degli altri”. Se nel film di Henckel von Donnersmarck il risveglio morale del protagonista avveniva grazie alle opere di Brecht e alle sonate di Beethoven, l’anima sopita del Professore è smossa dalla bellezza della villa di Adriano a Tivoli.

Il suo tempo è scandito da ripetitive e frustranti commissioni. Un messaggio alla Marchesa (Ambra Angiolini), vecchia frequentatrice della casa ridotta in ospedale per un tentato suicidio, trasforma la ripetizione monotona dei giorni del protagonista in un’attesa fervente del prossimo incontro con l’unica persona che sia in grado di offrirgli complicità e comprensione.

Notizie degli scavi segna il ritorno dietro la macchina da presa di Emidio Greco rappresentando, soprattutto, il coronamento di un percorso durato 47 anni. Il regista, rapito dalla poeticità dell’omonimo testo di Franco Lucentini del 1964, scrisse la sceneggiatura nello stesso anno come prova d’ingresso per il Centro Sperimentale di Cinematografia. Varie motivazioni lo spinsero a rinunciare alla realizzazione del progetto che è giunto sul grande schermo con mezzo secolo di ritardo, con Giuseppe Battiston e Ambra Angiolini che sono riusciti nell’arduo compito di non far rimpiangere Leopoldo Trieste e Anna Karina, interpreti ideali nella mente del regista durante la stesura della sceneggiatura.

Emidio Greco ha scelto di collocare Notizie degli scavi ai nostri giorni creando così un evidente e acceso contrasto tra il contesto e i dialoghi rimasti immutati dall’opera letteraria. Se questo ha reso desueta qualche loro conversazione, al tempo stesso, ha arricchito il film di un anacronismo che rende eterno il rapporto tra il Professore e la Marchesa, proprio come la bellezza della villa di Adriano a Tivoli.

 Marco Santarpia

 In sala a Milano: Cinema Arlecchino.

  

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marcoi Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org

 

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti