3 maggio 2011

SPIGOLATURE ELETTORALI /4


In questi giorni ho incontrato una cinquantina di sicuri assessori della giunta Pisapia, un centinaio di sicuri nuovi parlamentari di centro destra e centro sinistra (che si sono candidati in consiglio comunale per fare le prove e perché glielo hanno chiesto) e altrettanti sicuri entati (cioè dotati di una poltrona in un ente). Altro che miracolo, in campagna elettorale la moltiplicazione dei pani e dei pesci la fanno tutti.

Uno spettro si aggira nel centro sinistra: l‘astensione. Vediamo i votanti: 2006 comunali: sindaco 67,5%, consiglio comunale 60%, non validi 2,3%; 2010 regionali: presidente 60,6%, regionali consiglieri 54%, non validi 2,3%; 2009 europee: 64,8% nv 2,3%; 2008 camera: 80,7% nv 1,9%; 2006 camera: 84,3% non validi 1,6%; 2005 regionali: presidente 67,7%, regionali consiglieri 53%, nv 3,3%; 2004 europee: 67,2%, nv 3,3 %; 2009 provinciali presidente 60,2%, consiglieri 52%; provinciali ballottaggio 44%. Relazionando i votanti e voti emerge che: 1) l’astensione è minore quanto più la competizione è politica o personale; 2) più candidati e più liste non riducono l’astensione; 3) l’astensione è più alta nei secondi turni quando il centro sinistra ottiene le migliori performance. Ergo più che uno spettro l’astensione dovrebbe essere per il centro sinistra un nettare. Non avendo grandi possibilità di convincere indecisi, moderati e disinteressati ma avendo invece molti iperconvinti meno gente vota meglio è. Con l’astensione altrui vince Pisapia.

Todos riformistas. Non c’è lista o candidato che non si dichiari riformista o erede dei riformisti. Buona cosa in una città dove il termine ha avuto a sinistra per oltre 100 anni anche una forte valenza negativa, per la precisione dal 16.12.1903 anno del loro primo ingresso in giunta a palazzo Marino. Tuttavia vale la pena ricordare che riformista in politica nasce come aggettivo qualificativo abbinato a un sostantivo oggi desueto. Forse è proprio perché manca il sostantivo che tutti si dichiarano riformisti: non significa niente.

Voto disgiunto: saranno più i malpancisti del centro sinistra o del centro destra? L’Udc chi vota al primo turno? Al secondo Moratti ça va sans dire. Gli anti Pisapia del Pd cosa voteranno? E i formigoniani anti Moratti? I più interessanti sono i candidati dello 0,1% che possono arrivare grazie a questi voti anche allo 0,2%.

La squadra: periodicamente si sente chiedere ai candidati di esplicitare il nome della squadra di assessori che li accompagnerà. Una mia statistica empirica dice che i rari candidati che hanno acconsentito alla richiesta hanno sempre perso.

Sondaggi. Si avvicina il momento in cui non si possono più fare sondaggi. Peccato. Vediamo i numeri che hanno dato fino ad adesso. Premesso che mediamente tutti dichiarano tra le 100 e le mille e trecento interviste con un rifiuto a rispondere del 70/75% e un margine d’errore attorno al 3%. Alcuni indicano gli incerti altri no. L’ordine è quello della data di effettuazione a partire dal più recente

ipr Moratti 48%, Pisapia 40%, Manfredi 7%, Calise 3%

fullresearch Moratti 47/49, Pisapia 41/43, Palmeri 6/8, Calise 3/5, indecisi 16.

crespi Moratti 47,5/49,5; Pisapia 41/43; Manfredi 5/8; Calise 2/4

swg Moratti 43, Pisapia 42; Manfredi 7, Calise 4, indecisi 14

Euro media Moratti 50,8, Pisapia 41, Manfredi 3,8, indecisi 13,9

Ipsos Moratti 43,8, Pisapia 42,1, Manfredi 8, incerti 35

Pisapia non subisce variazioni significative. Palmeri neppure (eccetto nel sondaggio commissionato dalla Moratti). La Moratti supera il 50% solo nel sondaggio da lei commissionato e oscilla sensibilmente nei sondaggi commissionati da Pisapia e Sole 24 ore. Ora se voi prendete il risultato delle regionali a Milano avete Formigoni al 49%, Penati al 41,1%, Grillo al 3%, i centristi al 3%, rifondazione al 2,9%. Cioè a dire più o meno, considerato il margine di errore e le novità (Fli e aggregazione di rifondazione su Pisapia) i dati che abbiamo dai sondaggi e che avrebbe vaticinato anche il mio gattone. Valeva la pena di spendere un minimo di 9 euro a intervista per scoprire l’acqua calda? Mi si obbietterà che i sondaggi non sono solo quantitativi ma anche qualitativi e così avremmo scoperto che il problema più sentito dai milanesi è il trasporto. Chi l’avrebbe immaginato!

Quando esisteva la preferenza multipla la campagna elettorale di cordata era un classico. Con la preferenza unica ogni volta che vedo un’iniziativa con più candidati mi domando chi dei due ha perso tempo.

I candidati a sindaco hanno bisogno di voti, i candidati al consiglio comunale hanno bisogno di preferenze. Un tempo la campagna delle liste la facevano i partiti che ora non ci sono più. Questo spiega perché più del 10% dei votanti milanesi usa solo una parte della scheda elettorale.

Il presidente del centro islamico Abdel Hamid Shaari non nasconde il suo endorsment per Pisapia, favorevole alla costruzione di una moschea. La notizia è reperibile in tutta la propaganda della Lega.

Il partito Italia Nuova di Armando Siri non è stato ammesso ma sul sito trovate: 1) l’inno (imperdibile); 2) la proposta di modifica della costituzione; 3) la spiegazione del perché ha riempito Milano di manifesti con il simbolo riproducente una serratura tricolore: il suo slogan è tu sei la chiave e pin è una chiave elettronica. Spin doctor Tinto Brass.

A qualche manifestazione inaugurale del sindaco si sono presentati contestatori che hanno convinto il primo cittadino a rinunciare. Niente di grave tuttavia se passa il criterio che si possono contestare i comizi/iniziative dell’altro si finisce a bastonate. Meglio evitare. I sit in rimandiamoli a dopo le elezioni.

Non ci sono solo quelli di Sel che per far capire chi sono riempiono la città di faccioni di Vendola, più modestamente il Nuovo Psi che sostiene Letizia Moratti si presenta come il partito di Caldoro. (miii…)

Non c’è candidato che non abbia sito. Così Sara Giudice mi informa oggi dei suoi impegni elettorali di 15 gg fa; l’assessore Morelli ha la varicella come si vede su facebook ma mi invita al Bar bianco (e se è contagioso?); il sito di Librandi è professionalmente molto ben fatto, il suo video eccellente, peccato che si siano dimenticati di modificarlo quando è passato da candidato a sindaco a sostenitore della Moratti; Garas Ghapios stupisce anche me, oltre a informarci che frequenta una chiesa internazionale e interdenominazionale chiamata “Ministero Sabaoth” pubblica on line scaricabile il suo certificato del casellario giudiziale, fantastico!; la lista giovani per l’expo ha un sito dal look anni ’70 e chiede ai suoi supporter di metterci la faccia per sostenerli (cioè pubblicare on line una loro fotografia), l’idea del testimonial non è male, se però riuscissero ad arrivare a 3 sarebbe meno triste; Matteo Forte dopo una lunga ricerca conia lo slogan più Forte Milano mentre la capolista Guida del PD inventa un Milano si…cura. Se sanno amministrare come sanno fare la campagna elettorale … aiuto!

Carneade



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