19 aprile 2011

FINISCE IL TERRITORIO, E POI?


Quanto è rilevante il “suolo” per la qualità della nostra vita? Spesso sottovalutiamo l’importanza di questa risorsa, che invece deve essere conosciuta, pianificata, gestita e controllata, tenendo conto di tutti gli usi alternativi e delle esigenze dei diversi portatori di interesse. Se su altre risorse scarse, come l’acqua, l’attenzione istituzionale, scientifica e socio-economica negli ultimi anni è significativamente aumentata, il suolo risulta ancor oggi un ambito scarsamente indagato. Consapevole della criticità della risorsa suolo e di un suo uso consapevole, la Fondazione Cariplo ha intrapreso un percorso che – partendo dalla creazione di una migliore base conoscitiva – consenta alle pubbliche amministrazioni e al terzo settore privato di proporre progetti innovativi sulla tutela del suolo e sulla valorizzazione degli spazi aperti che possano indurre azioni di sistema volte a migliorare la qualità della vita nei nostri territori.

La Fondazione ha quindi avviato nel corso del 2008 il progetto “Effetti ambientali relativi agli usi e alle coperture del suolo”, coordinato dal DiAP (Dipartimento di Architettura e Pianificazione) del Politecnico di Milano, basato su immagini da satellite del territorio della regione Lombardia e delle province di Novara e Verbania e su una campagna fotografica dei Comuni potenzialmente coinvolti da EXPO 2015. I risultati del progetto sono stati mappati in una banca dati dedicata (http://www.fondazionecariplo.it/spaziaperti). Dal data base, che utilizza un sistema GIS, è possibile evincere quali siano le trasformazioni d’uso subite dal territorio della Lombardia e delle due province di Novara e Verbano – Cusio – Ossola, contabilizzando le variazioni da una destinazione d’uso a un’altra (ad esempio da seminativo a urbanizzato) nel periodo di tempo intercorso tra il 1999 e il 2008 fino a un livello di dettaglio comunale. Solo per citare un primo dato eclatante, in provincia di Milano tra il 1999 e il 2008 le superfici antropizzate sono cresciute di circa 7.000 ettari, delle quali il 93% sottratti alle aree agricole (seminativi e colture permanenti).

Questi dati evidenziano la velocità e spesso la casualità del processo di cementificazione, insieme all’assenza di un disegno mirato alla tutela dei pochi spazi aperti ancora presenti nel nostro territorio, in particolare nelle aree urbane e peri-urbane. Le forti pressioni edificatorie e infrastrutturali spesso non sono adeguatamente contrastate dalle amministrazioni locali, anche a causa della mancanza di una valida progettualità alternativa o della miope prassi di finanziare le spese correnti attraverso gli oneri di urbanizzazione.

Da queste considerazioni deriva l’ulteriore decisione di Fondazione Cariplo di supportare le amministrazioni locali nell’affrontare il tema del consumo di suolo attraverso un bando dedicato alla salvaguardia e alla qualificazione degli spazi aperti in ambito urbano e peri-urbano (proposto per la prima volta nel 2010 e ancora nell’anno in corso, con scadenza 24 giugno 2011). Gli spazi aperti sono identificabili con quelle aree non edificate e non urbanizzate poste entro o ai margini dell’urbanizzato, indipendentemente dalla loro funzione, destinazione d’uso o effettivo utilizzo. In particolare, il bando intende promuovere: 1. il censimento degli spazi aperti a rischio di futura edificazione o urbanizzazione o in stato di degrado e opportunamente utilizzabili per processi di qualificazione del territorio; 2. la redazione di Studi di fattibilità, mirati a qualificare e/o consolidare gli spazi aperti, restituendoli alla propria funzionalità ambientale e/o sociale e/o agricola.

La banca dati http://www.fondazionecariplo.it/spaziaperti fungerà in quest’ambito anche da elemento di raccolta e valorizzazione degli elaborati progettuali prodotti nell’ambito dei progetti finanziati, con lo scopo di censire ed evidenziare gli spazi aperti esistenti e valorizzare e diffondere le idee progettuali, a possibile beneficio anche di altri contesti territoriali. L’auspicio è che i progetti, basati su processi condivisi e fatti propri dall’intera collettività locale, vengano poi recepiti dagli strumenti di governo del territorio attraverso precisi atti amministrativi, per garantire il mantenimento di questi spazi e delle loro funzioni nel tempo. In conclusione, la Fondazione con la sua attività intende contribuire a mostrare come decisioni amministrative e strumenti di governo del territorio possano contrastare i massicci fenomeni di cementificazione e di consumo di suolo, qualora amministrazioni locali e cittadini ritrovino nella difesa del territorio un punto di incontro e di interesse strategico.

Marco Frey* ed Elena Jachia**

* Consigliere incaricato per le tematiche ambientali FondazioneCariplo

** Direttore Area Ambiente Fondazione Cariplo



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