19 aprile 2011

SPIGOLATURE ELETTORALI/2


Pisapia schiera i suoi regazzini: Elio Veltri (già sindaco di Pavia nel 1973, già consigliere regionale, già deputato, già candidato al parlamento europeo), Basilio Rizzo (in consiglio dal 1983 se rieletto fanno …. anni!), Daniela Benelli (10 anni assessore), Carlo Monguzzi (20 anni in Consiglio regionale) Roberto Caputo (entrato in consiglio nel 1983 ma che già nel 2004 rivendicava: “serve… nuovo personale politico nel consiglio comunale”). Il rinnovamento avanza. La rincorsa ai voti del centro e degli indecisi moderati pure. Anche nel centrodestra non mancano i giovani: Franco de Angelis entrato in consiglio nel 1983, Gianni Rivera che termina un onorevole carriera politica in una listarella di contorno, De Corato coetaneo di Caputo e Rizzo, ecc

Nel Pd si ricandidano quasi tutti: Corritore, Zajczyk, Colombo rinunciano. Hanno fatto bene a non ricandidarsi. Colombo rischiava di diventare un clone di Basilio Rizzo cioè un ottuagenario che vive del rinnovamento degli altri; la Zajczyk probabilmente si è resa conto che un serio professionista in consiglio comunale perde credibilità. Corritore è un caso a parte. Come consigliere ha fatto una opposizione efficace su fatti concreti e con verve guardando unico nell’opposizione, anche al centro e alla maggioranza. Per il centro destra una spina nel fianco. Non essendo un professionista delle candidature poteva essere un buon candidato a sindaco o a vice sindaco. Ha però una dote rara, in politica riesce sempre a essere nel posto sbagliato nel momento giusto e viceversa.

Reciprocità. Nel centro destra c’è scoramento la Letizia non tira, il cavaliere è bollito, la vittoria al primo turno un miraggio. Nel centro sinistra c’è scoramento Pisapia è leggero, le liste sinistrorse, i candidati pensano solo alle preferenze. Nel centro c’è scoramento Palmeri è troppo vicino alla sinistra, l’Udc lavora per Letizia, finiani e rutelliani non hanno mai visto una campagna elettorale. Per tutti e tre riempire le sale è faticoso. Sono tutti d’accordo anche nelle conclusioni. “Con Albertini sarebbe stata un’altra cosa”. Per i partiti una campagna elettorale da vedovi inconsolabili

La famiglia Fatuzzo ci riprova. Oscillanti; nel Partito Cristiano d’azione sociale prima, alleato alla Liga Veneta, in lista con AN, con il Polo delle libertà, sostenitori di Formigoni e di Sarfatti. Padre e figlia con un gruppo di fedeli hanno tentato tutti i possibili scenari rimediando più di un ventennio tra parlamenti e consigli regionali. Elettoralmente hanno sempre pesato di più di molti blasonati partitelli: alle ultime regionali in città l’1,2%, ma nel 2005 il 2,2% e hanno una storia elettorale che risale agli anni ’80 (10.000 voti alle comunali del 1985). La loro forza sta nella capacità straordinaria di essere prima che un’organizzazione politica un patronato di assistenza e nella compattezza delle scelte: sempre e solo o il padre o la figlia. Ah le famiglie d’una volta! Però sono tornati a correre da soli. L’inizio della fine

Torna anche Roberto Bernardelli. un inizio nella Lega per Trieste, prima pensionato poi padano, consigliere comunale nel 1987, mitico assessore comunale, parlamentare, consigliere regionale con l’appoggio della Lega sud Ausonia sostiene Pagliarini che fu ministro del Bilancio nel primo governo Berlusconi. Allora sembrava incredibile, oggi visto chi siede nel consiglio dei ministri viene da rimpiangerlo.

Pare che Armando Siri esca di scena. Mesi di preparazione, manifesti, video, siti, libri, riviste, aperitivi. Tutto inutile. Ma quanti soldi ha buttato?

Marco Predolin si candidata perché “Milano ha bisogno di lui”. Faccio la ragionevole previsione che 699.990 elettori diranno che si è sbagliato

Forse salta anche la lista del centro islamico. Tanto timore per nulla.

Non ci sarà nemmeno Max Loda che fu candidato anche a Torino, pare, nella lista immigrati basta quella che distribuiva come gadget manganelli di plastica. Mancherà quindi anche la lista che, come recita testualmente un comunicato stampa, “vede in Piergiorgio Goisis il suo leader maximo”. Sono sempre i migliori che se ne vanno

Carneade



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