12 aprile 2011

BOLLETTE: DACCI OGGI IL NOSTRO RISPARMIO QUOTIDIANO


Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, tra il 1990 e il 2004 il miglioramento dell’efficienza energetica, in Europa, è stato mediamente superiore allo 0,8% annuo. Nello stesso periodo, il consumo energetico per abitazione è diminuito annualmente solo dello 0,2%. La ragione di ciò è semplice: case più grandi, con un maggior numero di apparecchi elettrici, spesso più potenti. Mentre l’efficienza è una sfida per tecnici e progettisti, il risparmio riguarda direttamente ciascuno di noi. Come dobbiamo modificare le nostre abitudini e i nostri stili di vita? Primo: dobbiamo interrogarci sui nostri reali bisogni.

Ci serve davvero una casa (un’automobile, un frigorifero, un televisore, un ferro da stiro) così grande e potente? Sono proprio necessari la seconda auto, il terzo televisore, il coltello elettrico, lo spremiagrumi elettrico, l’asciugabiancheria? Il caffè non possiamo farlo con la moka, piuttosto che con la macchinetta elettrica? Anche le mutande e i canovacci di cucina devono essere stirati? E così via.

Secondo: dobbiamo sempre scegliere i modelli di elettrodomestici più efficienti. Ci può aiutare l’etichettatura energetica, che nel 2011 debutterà con un nuovo formato grafico e nuove classi, più efficienti. Un esempio: un frigorifero (o congelatore) dei primi anni ’90 era mediamente in classe D, mentre oggi sono disponibili modelli di classe A+++ che riducono del 75% i consumi elettrici: circa 70 euro all’anno di risparmio.

Terzo: dobbiamo utilizzare gli apparecchi di cui disponiamo in maniera più appropriata. Gli esempi sono moltissimi, vediamone alcuni. Nella gestione del frigorifero (o del congelatore): evitare di introdurre cibi caldi, meglio farli prima raffreddare a temperatura ambiente; tenere pulita la serpentina sul retro e sbrinare regolarmente il congelatore; lasciare l’apparecchio ad almeno dieci centimetri dalla parete per consentirgli di scambiare più facilmente calore con l’esterno.

Nella cura dei panni si può fare ancora meglio: scegliere sempre il ciclo a temperatura più bassa, compatibilmente con le esigenze di lavaggio: un ciclo a 60°C consuma come 7 cicli a freddo o come 2 cicli a 40°C; l’asciugabiancheria va usata solo se serve: un ciclo di asciugatura consuma come 5 cicli di lavaggio a 40°C.

E poi c’è la nota questione della “modalità di attesa” (stand-by), di cui sono dotati molti apparecchi elettronici per poter essere accesi direttamente con un telecomando. L’apparecchio in stand-by, segnalato da un LED rosso illuminato, sembra spento, ma non lo è completamente, e quindi non vengono azzerati i consumi energetici. Dello stand-by sono normalmente dotati i televisori, i videoregistratori, gli impianti Hi-Fi, oltre a diverse periferiche per personal computer.

Ebbene: si valuta che per un’abitazione media, gli stand-by pesino complessivamente per circa il 10-15% della bolletta energetica. Non è possibile annullarli del tutto, ma si possono facilmente ridurre spegnendo direttamente gli apparecchi, staccando le spine oppure collegandoli a una presa multipla dotata di interruttore che verrà ovviamente spento quando gli apparecchi attaccati non saranno utilizzati. Dunque, il risparmio energetico – e la riduzione delle bollette – dipende anche da noi, e non richiede particolari sacrifici, né presuppone particolare rinunce.

Stefano Pareglio e Gianluca Ruggieri



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