12 aprile 2011

SPIGOLATURE ELETTORALI


Elezioni e chirurgia estetica. La battaglia dei faccioni sui manifesti è iniziata. Tutti i candidati sono più belli e più gggiovani. De Corato sembra lo stesso del 1970; la Ciabò ricorda Angelina Jolie; Pisapia ha il faccino ripulito come un bambino all’asilo. Poiché il faccione dovrebbe ricordare il candidato all’elettore da preferenza si faccia attenzione a non eccedere con photoshop, potrebbero votare un altro più somigliante al vero

La gara allo slogan più cretino è iniziata, da qui alla fine della campagna ne evidenzieremo un po’ per dare un premio finale (inviate suggerimenti a slogancretino@gmail.com). Non male la partenza di Rizzi con “lo sport è salute“; Tatarella sostiene che è “uno di noi” come Montalbetti (noi chi? Mistero); Boeri è appeso a un palo (occhio alla jella) tale Romano ha trasformato la pisapiana “forza gentile” in “grinta e sorriso” però è del PDL. Diamo la prima tappa a Clemente per il dannunziano “idee che diventano azione

Mercati. Come nelle gag dei boy scouts che vogliono far traversare la strada obbligatoriamente al cieco anche se questo non vuole, così il candidato insegue ogni vecchina che fa la spesa per poter avere un contatto con la ggente. Il volantinaggio al mercato crea orgasmi in decine di politici che si contendono millimetricamente lo spazio tra il pescivendolo e il banchetto della frutta. Serve? Per i candidati “famosi” a partire dagli aspiranti sindaci l’incontro con il pubblico fa sempre bene, all’elettore piace vedere il leader mescolarsi alla folla. Per prendere preferenze sicuramente no, per prendere voti per la lista probabilmente no, per motivare il candidato che cosi incontra le masse (che in genere non lo riconoscono) si, per tutti i collaboratori che non saprebbero cosa far fare al candidato la mattina di martedì e giovedì è una manna. Un suggerimento: distribuite sacchetti per la spesa i clienti ve ne saranno grati.

Dopo tanto parlare di rinnovamento e ringiovanimento considerato che destra e sinistra ripresentano tutto il presentabile in barba a ogni affermazione di ricambio (recordman Basilio Rizzo in consiglio comunale dal 1983 se sarà eletto vi avrà trascorso trentadue anni) possiamo tranquillamente affermare che le liste con più giovani sono quelle con meno possibilità di eleggerli. Ma se nel centro destra si può usare il motto “squadra che vince non si cambia” nel centro sinistra quale si deve usare?

È ripartito quello sport antico che è la caccia ai capolista. La trombatura del/dei capolista è indispensabile per poter subito dopo le elezioni chiedere il rinnovamento (e la trombatura conseguente del/dei segretario/i). In anni lontani in extremis interveniva il leader nazionale a evitare figure di m…. Adesso leader nazionali non ce ne sono più. Fossimo in sala giochi darei favoriti alla trombatura 2 su 4 dei capolista Pd, 1 su 1 di Sel, 2 su 3 di Fli, …

Dané. Come previsto e prevedibile l’impegno finanziario dei candidati può fare la differenza. Tra Moratti e Pisapia ma anche tra i molti miei confratelli carneadi. Non è un fatto nuovo. Chi ha fatto il classico ricorderà che il povero Cicerone dovette fare una difesa (pro murena) per salvare un eletto che aveva speso troppo anche per i canoni di allora

La lista riformista con Manfredi Palmeri non si farà per ragioni mediche: i possibili candidati hanno rischiato l’infarto alla notizia che si giocavano quattro week end pasqua compresa

La Moratti di gauche si ricandida? Pare di si. Un’altra buona notizia per il centro destra.

La cifra di campagna della Moratti è da brand leader di mercato, con l’occupazione di tutti gli spazi, inaugurazioni a tutto spiano e manifesti/messaggi diversificati con uno stile caricaturale che fa la citazione della massaia anni sessanta. Più che il primo sindaco donna-manager sembra un mix tra vecchia immagine del brodo star e le campagne Barilla. Lo stile di Pisapia è nettamente più politico e soft. Oddio così soft che a volte viene voglia di alzare la cornetta del telefono e avvisare il suo staff che la campagna elettorale è partita da mo’.

La notizia che Ornella Vanoni sarà in lista ci rimanda ha una delle più simpatiche gag elettorali degli anni ’90 quando fu capolista di una lista (5.098 voti) che si chiamava “Con le donne per ricostruire Milano” e così si presentava: “A 18 anni, affascinata da Nenni, aveva scelto il Psi; a 58, disgustata dalla Milano socialista, ha preferito la Dc e soprattutto Segni. Da ieri è capolista delle donne per le elezioni comunali del 6 giugno a sostegno di Piero Bassetti (…)” Evidentemente non tutto quello che invecchia migliora

Carneade



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