5 aprile 2011

MiX: I VOLONTEROSI PER MILANO


MiX è una associazione / programma promossa dalla fondazione Catella – protetta da una sorta di comitato di ventisette autorevoli voci guidate da Manfredi Catella ma diretta dalla grazia di Kelly Russel – il cui nome sarebbe più appropriato leggere all’incontrario, XMi = Per Milano, perché di questo si tratta. Milano, sostengono i promotori, è una delle più attraenti città dell’Europa e forse del mondo fra quelle del suo rango, e non soltanto per i suoi riconosciuti ambiti d’emergenza, la moda il design il salone del mobile, ma proprio per la sua vitalità in quasi tutti i campi. E dunque perché continuare soltanto a piangerci addosso, visto che in fondo siamo privilegiati per il solo fatto di essere milanesi?

Piuttosto che lamentarci dovremmo tirarci su le maniche e intervenire direttamente proprio là dove troveremmo terreno, invece, per lagnarci: dunque diamoci da fare realizzando progetti di miglioramento urbano, sostenuti dalla fondazione, ma con il pieno accordo del Comune e larga partecipazione popolare. L’anno scorso è stato chiesto a sei designer di progettare una nuova panchina e i prototipi sono stati poi sottoposti a referendum, con amplissima partecipazione, 50.000 votanti: una iniziativa brillante cui non sappiamo se ci sia stato seguito, se cioè la nuova panchina sia stata prodotta e messa sul mercato in modo da farla acquistare dal Comune.

Poi accanto alla fondazione, in via de Castilla, è stato allestito un parco giochi – anche questo progettato con molto spirito innovativo – cha ha avuto e continua ad avere il suo successo tra i bimbi del quartiere e i loro genitori. Ma è anche stato preso in carico il rinnovo di una strada malridotta, sempre coinvolgendo gli abitanti, con un risultato eccellente. Gabriele Basilico ha scattato molte immense fotografie di tutta l’area dei cantieri di porta Nuova, gigantografie appese l’anno scorso lungo le cesate, dando un esempio di come anche “la città che sale” – è il titolo di un quadro di Umberto Boccioni che esalta la periferia milanese di cent’anni fa – di come anche il paesaggio urbano possa venire reso di gran lunga più gradevole con un poco di attenzione.

Questa iniziativa di MiX sta nel solco di una lunghissima tradizione di Milano, una città dove l’intervento diretto dei privati ha sempre avuto un ruolo di massimo rilievo, del quale la Cà Granda stessa e la sequenza dei ritratti dei suoi benefattori sono una vivida testimonianza, ma lo sono anche il Trotter e soprattutto l’Umanitaria. Ma, ecco, se condivido la percezione di Milano come una città dove la sfera privata è vivacissima e la rende attrattiva nel mondo, devo confessare che continuerò a lamentarmi di quanto sia invece inadeguata la sfera pubblica, e proprio per le cose che MiX mi ha mostrato lunedì sera, il 28 marzo, in un vivace incontro nell’atrio del teatro Franco Parenti – altro esito della commovente volontà di una persona, Andrée Shammah – me lo hanno confermato.

Perché poi queste meritevolissime iniziative coprono campi che nelle altre città europee, a Stoccolma o a Lione ma anche a Modena o a Sciacca, sono la competenza stessa del Comune, che sta lì proprio per disporre campi di gioco per i suoi bambini, per avere una normale cura delle strade, e magari anche della bellezza della città: perché il titolo commovente di questa riunione – non troppo severamente diretta da Salvatore Carrubba – Milano è bellissima, evocava quel desiderio sottolineato dalle iniziative di MiX ma anche quanto, usciti in via Pier Lombardo, il paesaggio della città, lo stato delle aiuole o delle pavimentazioni stradali, ne fosse distante.

Marco Romano



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