28 settembre 2010

LETTERA SEMIAPERTA A VALERIO ONIDA



Caro Valerio, mi dispiace di non poter essere presente alla Tua conferenza stampa del 23 settembre 2010. Ma ciò mi offre l’occasione di riconfermarti il mio pieno appoggio e al tempo stesso chiarire meglio a me e comunicarti le ragioni del mio appoggio.

Milano e l’Italia vivono un periodo di grande travaglio, accompagnato da tanti aspetti negativi rischi e pericoli, ma anche da grandi possibilità e speranze. Anzi penso che la Speranza sia più grande del pur grande Allarme. Il travaglio è di pensiero, morale e istituzionale prima che tecnico. Per fare qualche esempio. Siamo tutti a favore di una regolamentazione doverosa e più incisiva del traffico urbano (e so che Tu, come me, hai firmato gli importanti referendum lanciati opportunamente su questo e altri connessi temi ambientali da Edoardo Croci). Ma per ottenere qualche risultato positivo non mancano certo i tecnici in grado di proporre soluzioni ragionevoli.

Quello che manca è un sindaco che per scegliere una regolamentazione per Via Montenapoleone non dica, come ha detto il sindaco in carica: chiederemo cosa ne pensano gli stilisti. Così il PGT in discussione si presta a tante discussioni tecniche ma i nodi politici sono quelli legati alla capacità di adottare un’impostazione, che sia meditata e ben studiata, ma non succube, nella sua impostazione di fondo, degli interessi precostituiti. E che si ponga la domanda fondamentale: ma com’è possibile tracciare un PGT di Milano senza connettersi istituzionalmente con i comuni della fascia contigua, senza pensare alla Grande Milano? Anche qui la questione delle questioni non è tecnica ma politica e morale.

Il cancro che dobbiamo combattere è il fatto che i politici e gli amministratori pubblici, con un crescendo impressionante, utilizzano la città come un bene personale o per porla al servizio della propria setta o degli interessi della propria congrega. E’ un cancro questo che raramente Milano ha vissuto con l’estensione e l’intensità presente. Questa mancanza di morale pubblica negli amministratori genera, per reazione, una parallela mancanza di morale pubblica negli amministrati. E così la città decade a convivenza; a convivenza miserabile e rissosa. Dunque non per combattere la politica, ma per ripristinare nella città la Politica, è necessaria una guida che sia innanzi tutto caratterizzata da alta moralità pubblica e civile e che abbia coltivato, per tutta la sua vita, una profonda disciplina d’indipendenza, che non sia mai stata di parte, e che non solo sia indipendente ma tale appaia.

Io penso che la tua storia, la tua rigorosa formazione giuridica, il tuo impegno continuo e tormentato nell’applicazione della Carta Costituzionale, che è oggi il nostro residuo ancoraggio più importante e indispensabile, la tua rigorosa indipendenza, una qualità che non si improvvisa ma si conquista faticosamente con una vita di coerenza e di autodisciplina, offrano le massime garanzie in questa difficile sfida che sta di fronte a te ma anche a tutti noi e che è, prima di tutto, una sfida morale e di democrazia e, quindi, politica.

In secondo luogo apprezzo in te l’apertura sociale e l’impegno concreto e personale per i cittadini più bisognosi. E ciò non per buonismo ma perché i miei studi economici e storici non lasciano dubbi. Una città non solidale e non attenta ai temi sociali è, per definizione, una città inefficiente. Esiste una montagna di evidenze storiche inequivocabili a sostegno di ciò. Pensiamo a quando le nostre città erano, al tempo stesso, le città più ricche, più belle e più socialmente solidali d’Europa; pensiamo alle Firenze, Siena, Milano dei grandi secoli. Quello è il vero modello cui rifarci, quando le nostre città erano città di artigiani, artisti, operatori sociali e non città di cortigiani.

In terzo luogo ritengo che la tua grande competenza di diritto amministrativo e di organizzazione pubblica, in particolare nell’ordinamento e organizzazione degli enti locali, sia esattamente la competenza specifica della quale il comune di Milano abbia, oggi, maggior bisogno. Una delle cause profonde della crisi cittadina è il grave deterioramento della macchina amministrativa del Comune. Mettere mano ad essa con competenza personale oltre che con indipendenza e forza morale è la cosa più importante. Inoltre l’indispensabile avvio della macchina metropolitana è un fatto legislativo – amministrativo, dove la tua competenza concreta potrà essere preziosa. Tutto il resto seguirà, se si farà bene in questo settore, per il quale tu hai la competenza e l’esperienza specifica più approfondite e complete.

Il quarto motivo chiave del mio supporto è che tu sei l’unico candidato che è stato indicato non da un partito ma da un gruppo cittadino autonomo e autorevole, e che sei molto apprezzato da molte associazioni e raggruppamenti liberi. Solo in Italia si fanno le primarie con un candidato indicato in anticipo dal partito che promuove le primarie. Sarebbe come se il partito democratico americano nell’indire le primarie per la scelta del candidato alla presidenza avesse detto: “facciamo le primarie ma il mio candidato è la signora Clinton” (mai si sarebbe sognato di indicare Obama). Apprezzo, sul piano personale, che tu abbia deciso di partecipare a queste buffe primarie, come contributo a far crescere la partecipazione,

Ma, come tutti i tuoi sostenitori che conosco, io penso che il dono prezioso del tuo impegno sia un valore per la città che va ben oltre queste buffe primarie con candidato predeterminato (da chi?) e che le forze che si stanno raggruppando al tuo fianco vanno mantenute insieme ben oltre queste primarie di partito. Tu non sei di partito ma della città.

Queste, in sintesi, le ragioni di fondo del mio supporto che, spero, continuerà, comunque, anche dopo le primarie. La città ha bisogno di un salto di pensiero, morale, politico, e tu sei la persona giusta per guidare al meglio questo salto impegnativo, pur nel rispetto e apprezzamento degli altri candidati alle primarie. Non devi avere timori: gli esperti, i tecnici, i giovani, le forze vive della città sono pronte a rispondere alla tua chiamata. Soprattutto i giovani che, per impegnarsi ed emergere, hanno bisogno di maestri. Sono tutte quelle forze vive che, da anni, aspettano la possibilità di fare una scelta che allenti la soffocante morsa degli interessi precostituiti e dei piccoli miserabili interessi dei partitanti, contribuendo così anche ad una rinascita dei partiti stessi dal loro deplorevole stato attuale, nel rispetto dei principi e dello spirito costituzionale.

Con grande amicizia.

Marco Vitale




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