14 giugno 2010

ASPETTANDO UN LEADER


 

La mancanza di un leader ovvero un enorme senso di smarrimento mi pervade. Spesso quando incontro i vecchi compagni del PCI confluiti nel partito democratico, mi capita di citare l’Armando Kossutta.Che oggi sarà contentissimo perché la “sua” Inter finalmente ha fatto la tripletta. L’ultimo leader milanese di sinistra, specie rara in via di estinzione.Mi domando la politica di sinistra sarà mai un problema evoluzionistico, dimostrabile con la teoria darwiniana? Ho cenato di recente con alcuni vecchi compagni, gente con la schiena diritta, mi è stato graziosamente fatto notare che lo stato attuale del PD è decisamente funzionale al disegno romano centrico. Le frasi dette dai “vecchi” sono sempre estremamente illuminanti, ti schiudono scenari di cui si ha una certa percezione ma non ne si ha la necessaria nitidezza.

Tutti gli attori su piazza recitano a soggetto etero diretti da Roma e chiedono diligentemente il permesso anche di andare a fare la pipì. Carneade a pezzettoni! Ve lo immaginate un partito democratico lombardo e in specifico un partito milanese con un leader locale pensante che magari riesce pure a catalizzare sulla sua figura una serie d’interessi economici di un certo peso e scende a Roma a negoziare strategie politiche? Ve lo immaginate un partito milanese con un paio di leader che presentano mozioni contrapposte magari di livello europeo e che duellano nei convegni e a Roma il vuoto pneumatico con Berlusconi che giace sulla riva del Tevere in attesa dell’ennesimo presunto leader della sinistra da passare nel tritacarne? Ve lo immaginate un leader che propone tesi innovative in termini d’industria e contratti di lavoro e che riesce a dialogare fattivamente con gli industriali lombardi ricreando quel clima caro ai Falk ai Pirelli?

Ve lo immaginate un leader che riesce a concertare una strategia d’integrazione degli immigrati senza danneggiare gli italiani in difficoltà disinnescando la strategia leghista? Ve lo immaginate un leader che propone delle alternative locali alla politica energetica nazionale visto che in Lombardia si produce il 20 % del PIL nazionale? Ve lo immaginate un leader che apre a una soluzione condivisibile con il centro destra della questione morale? Sarebbe una tragedia. Chi usa il cervello è sempre un problema .

E quindi che fare? Protestare, inimicarsi qualcuno? Ma no, non è il caso di andare a fare inutili battaglie citando tizio caio o il solito sempronio, non ha senso litigare con personale politico funzionale a un disegno di respiro nazionale. Individui che fanno della permalosità l’arma letale per tenere lontano chiunque cerchi un dialogo a cui costoro non sono adeguatamente preparati. La leadership di questi personaggi è vestigiale. Costoro hanno perso del tutto “il ruolo politico”che invece avevano i predecessori.

Leader blob: protagonista, punto di polarizzazione, centro focale di gruppo-Alcune persone più capaci di altre nell’esercitare la leadership -l’abilità di manipolare le persone così da ottenerne il meglio con i minimi contrasti-Un individuo orientato alle attività di gruppo -Leadership come forma di persuasione-Leadership come relazione di potere-la leadership come forza principale per stimolare, motivare e coordinare-la leadership viene considerata un effetto dell’azione del gruppo e non più un suo elemento formante-la funzione di leadership è indispensabile per l’avvio di una struttura e per il suo mantenimento.

Scrivendo, leggendo e rileggendo queste parole magari senza senso non un nome mi viene alla mente, la cosa mi genera immensa tristezza e non scatta in me nessun sussulto. Cito impropriamente alcuni versi: Di quei leader del passato non è rimasto che qualche brandello .

La base non sussulta, non oscilla non sbanda, non si muove. Si propongono sulla scena una serie di figure minori con aspirazioni medio alte ma senza prospettive, dai tecnocrati freddi ai residui dei topi di sezione PCI.Basterebbe qualcuno che catalizza su di se il meglio delle idee attuali di sinistra e sarebbe un grande passo avanti.Mai nessuno che parla alla pancia dei cittadini, mai nessuno riesce a stimolare l’adrenalina di una base che sicuramente ha delle venature giustizialiste ma che resta in attesa dell’erede di Berlinguer un leader popolare e progressista.

Come diceva mia nonna: gratta gratta esce il cosacco, aggiungo, magari! Almeno quelli cavalcavano nelle steppe siberiane a – 20!

 

Riccardo Lo Schiavo


 



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