19 ottobre 2009

FEMMINISMO OGGI


Mi sento spesso chiedere cos’è il femminismo oggi e dov’è. Forse perché i media e i giornali sono rimasti alla vecchia immagine delle femministe che manifestavano per le strade con zoccoli, sottane colorate e slogan altrettanto coloriti. La manifestazione è sempre un grande strumento di visibilità e di aggregazione, infatti non possiamo dimenticare che proprio nel 2006 ci fu una grandissima manifestazione a Roma e a Milano con il titolo provocatorio Usciamo dal silenzio
in difesa della libertà delle donne e contro gli attacchi alla legge 194 sull’aborto. L’iniziativa era nata da una lettera di una giornalista, Assunta Sarlo. Per questo anche oggi non è difficile mobilitare le donne affinché scendano in strada. Ma i modi abituali in cui il femminismo sopravvive non sono questi.

Ci sono luoghi privilegiati dove la politica delle donne vive e produce pensiero e azioni. Io conosco la realtà milanese ma anche in altre città come Roma, Bologna, Firenze e in altre ancora vivono le stesse realtà. Basta cercare su internet. Internet è diventato lo strumento più valido per informarsi e scoprire le attività delle donne impegnate nella lotta, visto che la TV e i giornali non se ne interessano o se lo fanno è solo quando ci sono polemiche o motivi di scandalo. Per fare un esempio a proposito dei recenti accadimenti che riguardano il Presidente del Consiglio e le sue escort, la reazione delle donne è stata tempestiva e chiara.

Il 10 ottobre scorso alla Casa internazionale delle donne di Roma si è tenuto un dibattito molto seguito su “Sesso e politica nel patriarcato”. Il documentario di Lorella Zanardo Il corpo delle donne è stato citato da Gad Lerner e cliccato moltissimo su internet. Il documentario denuncia appunto come del corpo delle donne si fa mercato e vilipendio in TV. Dopo l’episodio offensivo che aveva per protagonisti Rosy Bindi e Berlusconi, L’Unità, l’unico quotidiano italiano diretto da una donna, Concita de Gregorio, ha pubblicato una vignetta in forma di cartolina da spedire al Presidente in cui si vede una donna che dice Non sono a
sua disposizione, le parole di Rosy Bindi. Questo per dire che l’influenza del femminismo e delle idee elaborate dalle donne ha preso molte vie e si è diffusa a tutti i livelli. Il femminismo non è più circoscrivibile a luoghi o persone ben precise, per fortuna permea la nostra società più di quanto si voglia riconoscere.

Certo i luoghi delle donne sono ancora necessari per esplicare al meglio la politica della relazione e per essere libere dai condizionamenti che spesso ingombrano i luoghi cosiddetti neutri.

Per tornare a Milano, esiste la Libreria delle donne, in via Pietro Calvi, dove oltre a vendere i libri delle donne, si tengono riunioni, si presentano libri e film, si produce una rivista politica intitolata Via Dogana. La più antica organizzazione milanese è l’Unione Femminile, in corso di Porta Romana, dove si trovano un archivio, una biblioteca e la sede dell’Università delle donne dove si tengono corsi di letteratura, politica e altro. Un circolo molto interessante è il Cicipeciciap (dalle chiacchiere di pianerottolo) in Via Gorani, un’associazione culturale senza scopo di lucro, dove si può incontrarsi, mangiare, bere e partecipare a discussioni e gruppi di riflessione politica.

Tutte queste iniziative sono presenti on line dove si possono avere notizie dettagliate sulle attività e i programmi.

Dunque il femminismo è una realtà che opera ormai da tanti anni, dall’inizio degli anni ’70 e non si è mai persa ma assume forme e modi che seguono i tempi. Basta saper vedere!

 

Laura Lepetit


 



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